L’emergenza rifiuti non smette mai di fare notizia. Ed è proprio su questo che punta il video dei The JackaL, “Dov’è Napoli? (Where the hell is munnezza?) cliccato ed ammirato già più di 150mila volte dal popolo della rete.
Dove diavolo è la munnezza? Si domandano i ragazzi del gruppo – e, forse, sarebbe più semplice chiedersi dove non ci sia – ma soprattutto: dov’è Napoli? Ormai, la città è sommersa dai rifiuti ed è difficile scorgerne le sembianze originali, dunque se pensate che ci sia bisogno di riscoprirle, sappiate che lo hanno fatto i The JackaL, con il loro nuovo video “virale”.
Napoli è una città che vuole cambiare e può farlo solo se si è in tanti a rivoluzionarla: questo il messaggio lanciato dai The JackaL tramite il loro video, che prende spunto dall’iniziativa “Where the hell is Matt?” di Matt Harding, statunitense famoso per i video nei quali balla – a suo modo – nei luoghi più belli e significativi del pianeta.
I giovani videomakers hanno provato a ballare in città, prima davanti ai cumuli di nauseabonda spazzatura disseminati tra le strade, poi nelle piazze liberate dalla munnezza e dinanzi ai monumenti più belli e visitati di Napoli. L’iniziativa ha finito per coinvolgere cittadini e turisti, impegnati nella danza con il simpatico protagonista del video, il ballerino Simone Ruzzo.
Gruppo di videomaking , nato nel 2005 grazie alla passione per il cinema di sei giovani amici, The JackaL è, oggi, un importante centro indipendente di videoproduzione: i ragazzi hanno iniziato la loro attività definendola un vero e proprio “sciacallaggio” (il nome del gruppo è evidentemente simbolico: The JackaL significa, appunto, “lo sciacallo”) nei confronti di qualsiasi tipo di arte audio-visiva, per dimostrare come sia possibile produrre arte di qualità e realizzare creazioni di ottimo livello pur avendo a disposizione budget molto bassi.
Le parodie comiche dei giovani talentuosi hanno, in effetti, fatto il giro della rete: il canale YouTube del gruppo è subissato di visite e molte delle produzioni pubblicate fanno riferimento a problematiche sociali di Napoli; tra queste “Io sono molto leggenda” e “Il camorrista nel pallone” sono i video-denuncia, forse, più famosi che il gruppo ha finora sviluppato. Alle parodie si affiancano lavori di produzione di pubblicità, cortometraggi, videoclip musicali, prodotti da questi ex-giovani appassionati di cinema divenuti, nel frattempo, grazie alla loro competenza e capacità creativa, professionisti altamente qualificati.
“Ultimamente l’immondizia rischiava di diventare un simbolo di Napoli, come fosse un monumento da cartolina” – ha dichiarato Francesco “Ebbasta” Capaldo, regista del video – “Era nostra intenzione smontare questo luogo comune, ormai condiviso da tutto il mondo”.
Napoli non è solo spazzatura e, a quanto pare, i napoletani non sono mai abbastanza stanchi per ripeterlo al mondo: il video dei The JackaL parla di creatività, originalità, arte e ciò sembra dire già molto della cosiddetta “Napoli bene”, quella onesta, competente, abile, interessata alle tematiche sociali, attiva promotrice di cambiamento.
Va sottolineato, però, che il video auspica speranzoso all’unità: turisti, bambini, adulti, artigiani, artisti e passanti; in tanti compaiono accanto a Simone, persone differenti unite dall’amore per una città in crisi. Napoli ha bisogno dell’aiuto di tutti – “Cambiamola insieme”, recita il video – e l’allusione va, certamente, ai recenti avvenimenti politici e ai “rifiuti” di molte regioni italiane di supportare il capoluogo campano.
Sara Di Somma
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