“Il tempo va, passano le ore, vorrei poter non lavare l’odore, di questa notte ancora da capire però peccato che dovrà finire…” recitava una canzone del celebre cantautore italiano Alex Britti. Si potrebbe parafrasarlo e dire “Il tempo va, passano i giorni, vorrei poter non rimpiangere questa stagione, di questa squadra e di questo presidente ancora da capire, però peccato che il mercato a gennaio dovrà finire”.
Il tempo scorre eppure tutto tace. Il Napoli, come già annunciato nelle scorse settimane su questo giornale, rischia un crollo vertiginoso nella seconda metà del campionato (il misero pareggio con la Fiorentina ne è un esempio) ma al presidente De Laurentiis questo aspetto sembra proprio lasciarlo indifferente. Gli azzurri hanno una panchina corta e di scarsissima qualità. I migliori “panchinari” da Quagliarella a Cigarini, passando per Dénis Calaiò e Dàtolo arrivando fino a Contini (ma il Napoli non cercava un Mancino?) sono stati TUTTI ceduti per fare un bel bottino. Ma a che pro?
E’ normale poi che quando si è con l’acqua alla gola il Torino ti chieda 10 milioni per Ogbonna che ne vale al massimo 2. E’ ovvio che il Genoa te ne chieda 20 per Criscito quando ne vale la metà, stesso discorso per Inler e così via.
La strategia, quindi, è stata sbagliata a priori, volendo cedere a tutti i costi pezzi pregiati della rosa per “sfoltire” termine tanto caro a Mazzarri e De Laurentiis quest’estate. Ed ecco che i partenopei si ritrovano in questa situazione “Vorrei comprare, ma non compro perché le altre chiedono troppo allora resto così, però perdo la quarta posizione per la Champions e quindi non miglioro il cammino della passata stagione e allora…”. No così non va. I tifosi non meritano questo. Soprattutto quando questi tifosi rappresentano un bacino d’utenza capace di portare cifre a otto zeri nelle casse societarie. Cosa fare allora?
Se bisogna spendere che almeno si spenda bene.
Che senso ha spendere 10 milioni per Ogbonna quando parlando per bene col Genoa, per poco più, si può arrivare a Criscito?
Che senso ha prendere una riserva (Cristiano Zanetti) della Fiorentina, dodicesima in classifica, a centrocampo quando è ormai lapalissiano che l’uomo giusto per il Napoli è Gökhan Inler?
Così non si va da nessuna parte. A questo punto è chiaro che il presidentissimo Aurelio debba aprire il portafogli (rimpinguato dai soldi dei tifosi) e dare alla città la squadra che merita. Basta coi tempi lunghi, basta col vorrei ma non posso. E’ ora di fare non di parlare. E’ ora della verità non dell’ipocrisia.
Se De Laurentiis parla di rilancio di Napoli come città, parta da quello che è il suo compito: portare il Napoli in alto. Ricordo sempre, come scriveva un filosofo negli anni 80 “Quando Maradona segnava, nei vicoli di Napoli la delinquenza spariva perché la stessa era impegnata a gioire insieme agli altri della vittoria della propria squadra”.
Marco Branca
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