2012 al cinema, top ten dei migliori film

Ancora pochi giorni e ci lasceremo alle spalle anche il 2012. E quando la fine dell’anno si avvicina, volenti o nolenti, è tempo di fare bilanci. Del resto dicembre è da tradizione il mese in cui stilare classifiche di ogni sorta, perché c’è un’intera stagione da ripercorrere in attesa di quella nuova che ci aspetta con l’anno nuovo.  E cosa dire di questi ultimi 12 mesi di cinema? Cose belle, per fortuna, ne abbiamo viste tante. Alcune storie ci hanno emozionato, altre hanno stupito con i loro effetti speciali, su altre ancora invece non ci avremmo scommesso nemmeno un euro, eppure alla fine sono riuscite a sorprenderci piacevolmente. Non sono mancate le delusioni: film strombazzati come i “più attesi dell’anno” che poi si sono rivelati dei flop colossali. Ma a noi in questo articolo interessa parlare solo del meglio visto al cinema nel 2012, un anno senza alcun dubbio ricco di grandi produzioni, alla faccia della crisi! Sceglierne solo 10 è stato difficile, e ci rendiamo conto che qualche posizione della nostra top ten non sarà largamente condivisa. Ma da che mondo è mondo nessuna classifica pretende di ergersi a verità assoluta e oggettiva. Nello stilare la lista dei top movies che segue abbiamo seguito diversi criteri: ci sono quelle pellicole  che, al di là del tema trattato, hanno messo d’accordo critica e pubblico ovviamente, ma non mancano nemmeno quelle che, pur non avendo (immeritatamente) riscosso il medesimo successo in sala, sono riuscite ugualmente a farsi notare.

 

1) ARGO di Ben Affleck

La storia vera della crisi degli ostaggi americani in Iran nel 1979, ma sei di loro riescono a fuggire rifugiandosi in casa di un ambasciatore canadese. Sarà l’agente speciale Tony Mendez a tirarli fuori, ideando un piano così ardito da far rabbrividire anche il più creativo sceneggiatore di Hollywood. Al suo terzo lungometraggio (dopo gli apprezzati The Town e Gone baby gone) Ben Affleck prenota una nomination all’Oscar e si candida a diventare il legittimo erede di quel mostro sacro di Clint Eastwood. Argo è un thriller politico avvincente e brillante che non rinuncia all’ironia quando prende in giro il cinema stesso con la sua abilità di far passare per vero anche le bugie più improbabili.

 

2) CESARE DEVE MORIRE dei Fratelli Taviani

Dopo aver conquistato l’Orso d’oro al Festival di Berlino, il film di Paolo e Vittorio Taviani è stato scelto come candidato italiano all’Oscar al miglior film straniero, ma purtroppo la sua corsa è finita anticipatamente con l’esclusione dalla shortlist dei 9 film stranieri ancora in gara. Un vero peccato  per il film italiano rivelazione di questo 2012. Girato con lo stile di un docu-fiction, Cesare deve morire racconta la messa in scena teatrale del Giulio Cesare di William Shakespeare da parte dei detenuti del carcere di Rebibbia, molti dei quali segnati dal “fine pena mai”.Un esperimento interessante e coraggioso che, in un continuo sovrapporsi di realtà e finzione, mette in luce il ruolo salvifico dell’arte, scoprendo al tempo stesso sofferenze, tormenti e ambizioni di uomini rinchiusi tra le quattro mura di una prigione.

 

3) AMOUR di Michael Haneke

Palma d’oro all’ultimo Festival di Cannes e Miglior film europeo agli European Film Awards, Amour è un angosciante ma delicato ritratto sulla vecchiaia e sull’inesorabile declino visti dallo sguardo implacabile del regista austriaco Michael Haneke, ma soprattutto è una profonda riflessione sulla difficoltà di lasciare andare le persone che abbiamo amato con l’intensità con cui si sono amati Georges e  Anne, due ottantenni in pensione (interpretati da due colossi del cinema francese come Jean-Louis Trintignant ed Emmanuelle Riva) la cui vita serena fatta di piccoli gesti quotidiani, piccole attenzioni e teneri sguardi, viene sconvolta dalla malattia di lei.

 

4) REALITY di Matteo Garrone

Presentato al Festival di Cannes dove ha vinto il Gran Prix della giuria, Reality affronta tra dramma e commedia un tema estremamente attuale di questi tempi, e anche forse un po’ troppo sottovalutato: il potere illusorio dei mass-media che scontrandosi con l’ossessione per la fama può generare effetti sociali catastrofici. Come accade al protagonista Luciano, un pescivendolo napoletano che sogna di partecipare al Grande Fratello per poter dare una svolta migliore alla sua vita. Sempre più ossessionato dall’idea, Luciano finisce col perdere il senso della realtà, distorcendo la percezione di ciò che lo circonda.

 

5) THE DARK KNIGHT RISES di Christopher Nolan

Otto anni nella storia cinematografica, quattro nella realtà: tanto è passato dall’ultima apparizione dell’Uomo Pipistrello col volto di Christian Bale nel tanto celebrato Il cavaliere oscuro (2008), da questo attesissimo ritorno che segna l’epica conclusione di una trilogia partita nel 2005 con Batman Begins. Quasi tre ore dense e avvincenti  in cui Cristopher Nolan chiude il cerchio mantenendo il suo inconfondibile stile drammatico e cupo come quell’oscurità che sembra aver inghiottito per sempre Batman e il suo alter ego umano Bruce Wayne. Quando un nuovo, pericoloso criminale irrompe a Gotham city e una oscura figura felina arriva a turbare i sonni dei suoi abitanti, il cavaliere oscuro sarà costretto a ritornare dal suo esilio e indossare nuovamente cappuccio e mantello per difendere la sua città.

 

6) DIAZ di Daniele Vicari

Come Marco Tullio Giordana con Romanzo di una Strage, anche Daniele Vicari con Diaz – Non lavate questo sangue cerca la strada dell’impegno civile andando a scavare nelle pieghe oscure e contraddittorie della nostra storia più recente come i tragici fatti accaduti durante il G8 di Genova, nella scuola Diaz e nella caserma di Bolzaneto in particolare. Il risultato è una straordinaria opera di denuncia sociale, ma anche e soprattutto un film di forte impatto emotivo, rigoroso in una regia che alterna immagini di repertorio a ricostruzioni finzionali delle atrocità e degli abusi commessi dalle forze dell’ordine quella notte. Le sequenze più brutali di Diaz sono come un pugno nello stomaco perché rendono tangibile l’orrore di quella che è stata definita da Amnesty International come “la più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”, inducendoci anche a riflettere sulla professata civiltà democratica di  un paese che ancora  non considera ancora  la tortura come un reato.

 

7) MOONRISE KINGDOM di Wes Anderson

1965, New England. Sam e Suzy si conoscono casualmente ed è subito colpo di fulmine! Durante l’anno successivo, i due dodicenni programmeranno un minuzioso piano per fuggire insieme e coronare il loro sogno d’amore. Ma la loro sparizione getta nel caos l’intera comunità in cui vivono, e mentre genitori, capi-scout e autorità si lanciano alla ricerca dei due romantici fuggiaschi, una violenta tempesta si avvicina pericolosamente all’isola.  Wes Anderson – autore de I Tenenbaum – ha messo d’accordo critica e pubblico con questa commedia agrodolce e surreale che ripropone i principali temi della poetica cinematografica di Anderson: dal bisogno di affetto, all’incapacità dei genitori di comprendere i loro figli.  Colpiscono la fotografia vintage di grande impatto e un cast stellare con Ed Norton, Bruce Willis, Tild Swinton, Harvey Keitel, Frances McDormand e Bill Murray.

 

8) VENUTO AL MONDO di Sergio Castellitto

Carica di ricordi sugli anni della guerra, Gemma si reca a Sarajevo con suo figlio Pietro. In una città ancora ferita da un passato ingombrante Gemma rivivrà il ricordo amaro dell’amore che la legava al padre di suo figlio, Diego, affrontando verità nascoste che riapriranno le vecchie ferite che la donna considerava ormai rimarginate per sempre. Tratto dall’omonimo romanzo di Margaret Mazzantini e diretto da Sergio Castellitto (qui anche interprete in un piccolo ruolo), Venuto al mondo è un dramma crudo, intenso e coinvolgente, incentrato sul bisogno d’amore e sul disperato desiderio di maternità. L’arrivo, infine, inaspettato, di Pietro, è la speranza di una nuova vita che vince sugli orrori e le violenze indicibili di una guerra, quasi a dimostrare che anche dal dolore è possibile un nuovo inizio.

 

9) QUASI AMICI di Olivier Nakache e Éric Toledano

 Verrebbe quasi da dire Vive la France. Nel 2012 il cinema transalpino ha vissuto infatti una stagione di grandi soddisfazioni. Prima l’Oscar a The Artist e poi il successo internazionale di Quasi Amici. La commedia sentimentale firmata dal duo Eric Toledano e Olivier Nakache ha commosso milioni di spettatori e sbancato i botteghini di mezzo mondo.  Perché è il miglior film dell’anno? Perché riesce a trattare senza patetico buonismo ma con tanta poesia e una buona dose di ironia,  un tema assai delicato come la disabilità, fisica o sociale che sia. La storia vera del ricco tetraplegico e del suo scapestrato e svogliato badante ci conquista e ci infonde speranza. Proprio ciò di cui abbiamo bisogno alla fine di quest’anno così difficile.

 

10) VITA DI PI di Ang Lee

Uscito in Italia giusto in tempo per Natale, Vita di Pi è tratto dall’omonimo romanzo di Yann Martel e segna l’esordio di Ang Lee nel 3D. La storia è quella del naufragio di una sorta di arca di Noè a cui sopravvivono solo un ragazzo diciassettenne e una tigre del Bengala che per sopravvivere devono imparare a convivere per molti giorni su una zattera alla deriva nel mezzo del Pacifico. Si tratta di una metafora moraleggiante sulla forza della fede e sul senso stesso della vita resa ancora più suggestiva dalla potenza visiva delle immagini. Un concentrato di colori, luci, e animazioni perfette, che rendono Vita di Pi un sicuro contender per i prossimi Oscar.

Enrica Raia

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