Hugo Campagnaro, difensore del Napoli, ha rilasciato un’intervista al quotidiano argentino Clarin.
Che ricordi hai di quando sognavi di giocare in Primera Division, cercando di entrare a far parte della rivista Solo Futbol?
“Ero giovane, avevo 16 anni e andai a Moron per un provino. Prima giocavo nel Coronel Baigorria ma solo tornei giovanili. Da quel momento in poi iniziai a giocare seriamente e studiavo giornalismo sportivo”.
Una volta preparasti il borsone per tornare a casa? “Volevo lasciare tutto, avevo alcuni problemi con il club e pensavo di lasciare il calcio. Ma alla fine tutto si è risolto e sono tornato a giocare”.
Dalla terza categoria in Argentina al Piacenza in Serie A. Come è stato il cambiamento? “Inizialmente avevo difficoltà, il divario tecnico era ampio ma non pensavo di adattarmi così in fretta”.
Dieci anni in Italia ma per gran parte degli argentini sei uno sconosciuto “Sono partito dall’Argentina molto giovane quasi senza lasciare tracce”.
Ottavi di Champions League, semifinale di Coppa Italia, quinto in serie A e convocazione in Nazionale “Stavo per perdere la speranza di vestire la maglia dell’Argentina. Quando ho saputo della chiamata di Sabella ho fatto fatica a reggere l’emozione. Adesso devo dimostrare di essere all’altezza. Quando mi ha chiamato il CT non ci credevo, ho condiviso questa gioia con famiglia e amici”.
Come pensi che ti schiererà Sabella visto che nel Napoli giochi nella difesa a tre? “In carriera ho occupato diverse posizioni, giocando sia a tre che a quattro. Non sarà un problema”.
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