2012, un anno da ricordare e raccontare

“Anno bisesto, anno funesto” dice la saggezza popolare. E in effetti il 2012 doveva essere l’ultimo anno di vita del pianeta terra (almeno secondo i Maya). Insomma più funesto di così ce ne vuole.  E invece, per fortuna, passata la psicosi da fine del mondo, siamo ancora qui a poterlo raccontare ai posteri, perché se ripercorriamo a ritroso questi dodici mesi ci accorgiamo che l’anno che sta per finire è stato piuttosto intenso di eventi internazionali che nel bene o nel male vanno ricordati. Il  2012 è stato l’anno dell’ennesima guerra a Gaza e delle Olimpiadi di Londra. L’anno della rielezione di Obama alla Casa Bianca e di un’altra insensata strage di innocenti in una scuola americana.  Ci hanno lasciati in tanti, come succede ogni anno. Abbiamo detto addio a Lucio Dalla, Whitney Houston, Donna Summer, Piermario Morosini, Vigor Bovolenta, il papà di ET Carlo Rambaldi e l’uomo che per primo ha camminato sulla Luna, Neil Armstrong; e a proposito di spazio, Marte quest’anno non ci è mai sembrato tanto vicino. Ma il 2012 è stato anche l’anno più nero della crisi economica, almeno nel nostro paese. Le imprese falliscono, i consumi calano e la disoccupazione raggiunge dati allarmanti. Perciò il nostro augurio è che nel 2013 tutti gli italiani possano tornare a guardare al proprio futuro senza preoccupazioni, e che soprattutto negli occhi dei giovani possa riaccendersi un barlume di speranza e fiducia per un domani migliore.

ILVA, SULCIS E ALCOA: TRE STORIE DI CRISI

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In un paese afflitto dalla crisi economica, tre vicende hanno tenuto banco tra i tanti casi di aziende fallite o in difficoltà. In estate scoppia la vicenda Ilva dopo che il Gip di Taranto ordina il sequestro dell’area a caldo dell’acciaieria e l’arresto degli ex dirigenti dell’azienda con l’accusa di disastro ambientale colposo e avvelenamento. Il 30 novembre il Governo vara un decreto che obbliga l'azienda alla bonifica in modo di proseguire l'attività produttiva. Nonostante ciò, la situazione è ben lontana dall'essere risolta. Come se non bastasse, negli stessi giorni, una tromba d’aria provoca gravi danni alla struttura e muore un operaio disperso in mare. E’ alta la tensione anche in Sardegna dove grandi realtà industriali e occupazionali dell’alluminio e del carbone come < a href=” http://www.repubblica.it/economia/2012/09/01/news/sardegna_alcoa_conferma_da_oggi_chiude_portovesme-41820610/” target=”_blank”Alcoa e Carbosulcis stanno chiudendo i battenti.

A cura di Enrica Raia e Roberta Santoro

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