2012, un anno da ricordare e raccontare

“Anno bisesto, anno funesto” dice la saggezza popolare. E in effetti il 2012 doveva essere l’ultimo anno di vita del pianeta terra (almeno secondo i Maya). Insomma più funesto di così ce ne vuole.  E invece, per fortuna, passata la psicosi da fine del mondo, siamo ancora qui a poterlo raccontare ai posteri, perché se ripercorriamo a ritroso questi dodici mesi ci accorgiamo che l’anno che sta per finire è stato piuttosto intenso di eventi internazionali che nel bene o nel male vanno ricordati. Il  2012 è stato l’anno dell’ennesima guerra a Gaza e delle Olimpiadi di Londra. L’anno della rielezione di Obama alla Casa Bianca e di un’altra insensata strage di innocenti in una scuola americana.  Ci hanno lasciati in tanti, come succede ogni anno. Abbiamo detto addio a Lucio Dalla, Whitney Houston, Donna Summer, Piermario Morosini, Vigor Bovolenta, il papà di ET Carlo Rambaldi e l’uomo che per primo ha camminato sulla Luna, Neil Armstrong; e a proposito di spazio, Marte quest’anno non ci è mai sembrato tanto vicino. Ma il 2012 è stato anche l’anno più nero della crisi economica, almeno nel nostro paese. Le imprese falliscono, i consumi calano e la disoccupazione raggiunge dati allarmanti. Perciò il nostro augurio è che nel 2013 tutti gli italiani possano tornare a guardare al proprio futuro senza preoccupazioni, e che soprattutto negli occhi dei giovani possa riaccendersi un barlume di speranza e fiducia per un domani migliore.

SANDY DEVASTA GLI USA

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Dopo aver colpito duramente i Caraibi, il 29 ottobre l’uragano Sandy punta dritto sulla costa orientale degli Stati Uniti. New York invasa dall’acqua resta al buio per diversi giorni. Duramente colpiti anche Staten Island, Atlantic City e il New Jersey. Il bilancio è di 110 solo negli Stati Uniti e danni calcolati per oltre 60 miliardi di dollari. Annullata la Maratona di New York mentre è scongiurato il rinvio delle elezioni, vinte poi da Obama anche grazie alla capacità dimostrata nel gestire l’emergenza a differenza del suo predecessore George W. Bush, la cui popolarità fu affossata dall’uragano Katrina.

A cura di Enrica Raia e Roberta Santoro

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