Le segreterie nazionali dei sindacati dei trasporti Filt, Fit, Uilt, Ugl trasporti e Fast hanno annunciato uno sciopero nazionale del personale del Gruppo FS Italiane dalle 9.01 alle 17.00 di venerdì 21 ottobre. Nel trasporto locale le fasce di garanzia vengono mantenute tra le ore 6 e le ore 9 e tra le ore 18 alle ore 21.
Lo sciopero vale anche per tutti gli addetti ai servizi di supporto dei treni, come la ristorazione, le pulizie e i servizi notturni. È il caso di dire il “venerdì nero” per il trasporto ferroviario. Proviamo ad analizzare i motivi dello sciopero. I sindacati ritengono necessaria un urgente e profonda correzione di rotta in particolare delle relazioni sindacali con i vertici dell’azienda. Pare che a causare lo sciopero siano state “una serie di scelte sbagliate e unilaterali nella gestione interna aziendale, e l’ormai insostenibile situazione che si è andata determinando negli appalti dei servizi, a partire dall’accompagnamento notte”. Un mese fa c’è stato anche un incontro dei sindacati dei trasporti con l’Amministratore delegato di FS Mauro Moretti che però ha avuto esito negativo : “È stata una scelta inevitabile. Abbiamo fatto di tutto per risolvere concretamente i problemi, ma non abbiamo riscontrato una volontà sincera di affrontarli da parte di FS” ha commentato il Segretario Generale della Fit-Cisl Giovanni Luciano. Vero è che ad aggravare il tutto sono i “tagli” : “A livello nazionale il calo è stato progressivo passando dai 2.028 milioni del 2010 di trasferimenti di denaro dallo stato a Trenitalia (direttamente e indirettamente attraverso le regioni), ai 1.942 milioni nel 2011, a 1.037 milioni nel 2012, per arrivare a 627 milioni nel 2013”.
Secondo le organizzazioni dei lavoratori “l’atteggiamento tenuto dall’azienda nella riunione del 21 non ha consentito di impostare quell’ormai indispensabile confronto più complessivo sullo stato del dimensionamento produttivo del Gruppo Fs che, malgrado i positivi risultati di bilancio conseguiti con il decisivo contributo dei lavoratori, patisce l’incertezza di prospettiva delineata con il nuovo Piano di Impresa e intanto registra una nuova accelerazione dei processi di esternalizzazione di attività strategiche, a partire dalle manutenzioni delle infrastrutture e dei treni”.
Giuseppina De Angelis
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