Walter Mazzarri, allenatore del Napoli, ha tenuto una conferenza stampa alla vigilia della trasferta di campionato in programma a Lecce.
“La volontà di fare bene c’è sempre stata ma in un momento non eravamo al top. Ho visto segnali buoni con il Novara, spero di vedere altri passi in avanti. Sono fiducioso, ma voglio ricordare che il Lecce ha fatto gli stessi punti nostri nel girone di ritorno, ha grande entusiasmo. Ci sono anche dei valori importanti come Di Michele, poi Muriel e Cuadrado. Sarà una sfida difficile, hanno la giusta miscela di giovani ed esperti. A centrocampo sono esperti: ci sono Delvecchio e Blasi. Poi andremo in ritiro. Non c’era bisogno di compattare l’ambiente, dovevo solo ottimizzare il recupero dei giocatori evitando i viaggi. Non siamo ancora al top della condizione, quindi bisogna fare il possibile per mettere i giocatori nelle possibilità di rendere al massimo. Questa la dice lunga sul nostro intento che è quello di arrivare il più in alto possibile. Ci sono anche gli avversari, vorrei ringraziare il pubblico del San Paolo: rispetto alla partita con l’Atalanta, il comportamento è stato quello che tutti si aspettavano. Con il Novara, ho rivisto la vera unione tra i tifosi e la squadra. Con l’Atalanta qualcosa non mi era piaciuto. Sono stato ascoltato e i nostri tifosi hanno capito il momento. Le voci di mercato non ci infastidiscono, siamo abituati, è un grande fratello continuo. Io non vorrei che se ne parlasse, ma è così e bisogna accettare le regole. Questo è il nostro mondo, i nostri calciatori sono abituati, siamo a certi livelli e tutto scivola addosso. Vigilo sul fatto che la squadra pensi solo a vincere senza distrazioni. Non sono preoccupato. Il mio futuro? Sono andato avanti meritandomi le cose, io ho un contratto. Voglio rimanere, l’allenatore va considerato diversamente dai giocatori. Tra l’altro questo gruppo mi vuole bene. Adesso devo finire l’annata, i bilanci ci saranno e la prossima stagione sarà la conseguenza di quello che abbiamo fatto ora. Poi ci si mette a sedere e si programma il futuro, al di là del contratto economico in essere. Sono contento che chi ha lavorato tre anni con me, abbia avuto fiducia ancora. Mi riferisco al rinnovo di Bigon. Per me è un dirigente anche Santoro e mi ha aiutato pure lui nella gestione della squadra. E’ un dirigente molto importante, è stato qualcosa in più di un team manager e meriterebbe di essere riconfermato. La volata Champions? Pensiamo solo a fare il massimo, non possiamo incidere sui risultati degli altri, ma solo sul nostro. Quando non vinciamo, stiamo male. Dobbiamo pensare a questo, poi tireremo le somme. La formazione? Vedremo, sarà molto simile a quella di sabato. Devo capire le condizioni di tutti. Se dovessero star bene, toccherebbe a loro. In questi tre anni, siamo stati protagonisti anche per un’organizzazione tattica perfetta, poi quando siamo costretti a cambiare, ci sono stati i risultati negativi. Senza esterni di ruolo, abbiamo perso le nostre sicurezze, ora sono più tranquillo. In certi ruoli siamo nuovamente coperti. Le altre non corrono? Non lo so, la Roma sta alternando vittorie e sconfitte, poi lo vedremo. Forse pure le altre sono un po’ in calo di risultati. L’Inter sta facendo bene con Stramaccioni, comunque tendo a non guardare troppo i rivali: noi dobbiamo giocare sempre meglio degli altri. Le parole di Reja? Il giochino dei favoriti non mi piace. Reja dovrebbe motivarmi perché siamo noi i favoriti del terzo posto, me lo deve dimostrare. Zuniga? E’ importante, può migliorare ancora. Se sta bene, può marcare chiunque ed è un giocatore universale. Gli esterni per la prossima stagione? Faremo i bilanci al termine del campionato. Cavani? Per me è un pilastro del Napoli, l’ha detto pure De Laurentiis dalla Cina, ora ci deve aiutare ad arrivare il più in alto possibile. Lavezzi ha fatto ieri accertamenti, c’è ancora qualcosa che non va. Credo sia migliorato molto, non è disponibile per Lecce. I cali nel corso della stagione? La volontà c’è sempre stata, credo che questi ragazzi abbiano commesso degli errori perché non eravamo lucidi ad interpretare quello che potevamo fare”.
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