”In riforma della sentenza emessa dalla Corte d’Assise di Roma in data 26 gennaio 2011 – afferma il dispositivo – appellata dai difensori dell’imputato, assolve Raniero Busco dal reato ascrittogli per non aver commesso il fatto; fissa in giorni 90 il termine per il deposito della motivazione”.
Busco, in lacrime, ha abbracciato la moglie. La sentenza è stata accolta con un lungo applauso da alcuni amici che hanno sempre seguito le udienze confortando all’imputato. Il fratello abbracciandolo dice: “La giustizia esiste”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche gli amici: “Giustizia è stata fatta”. Raniero Busco è stato portato in una sala della Corte d’Appello per sfuggire all’assalto dei giornalisti ed ha avuto un lieve malore.
La Corte d’Assise d’Appello di Roma si era riunita in Camera di Consiglio alle 11.00. Poco dopo le 13.30 la sentenza, che ha provocato in aula la gioia delle persone che erano convinte dell’innocenza di Raniero Busco.
Il procuratore generale Alberto Cozzella, dopo aver ascoltato la lettura della sentenza da parte del presidente Lucio D’Andria, ha dichiarato: “E’ una sentenza della Corte. Come tale va accettata e rispettata. Valuteremo il da farsi all’esito della motivazione”.
“Siamo molto soddisfatti perché finalmente è stata fatta giustizia ed è stato riconosciuto che è una persona estranea ai fatti” ha affermato Franco Coppi, avvocato difensore di Busco, nel commentare l’assoluzione del suo assistito. “Se la Corte ha disposto una nuova perizia è perché ha ritenuto insufficienti – ha poi aggiunto – le prove acquisite in primo grado. Non è compito della difesa dire chi è l’assassino che vigliaccamente si nasconde”.
Soddisfazione è stata espressa anche dall’altro legale di Busco, Paolo Loria che ha detto: “E’ una sentenza che ci dà fiducia e che dimostra che il processo di secondo grado è necessario, perché i giudici di primo grado possono anche sbagliare”.
”Profondamente sorpreso da questa decisione dei giudici” si è detto invece l’avvocato Massimo Lauro, legale di parte civile della madre di Simonetta Cesaroni, Anna Di Giambattista, ”perché hanno sentenziato l’assoluzione piena di Busco, sembra senza neanche ritenere esistente un dubbio. Tutto questo mi fa pensare molto, a fine luglio avremo le motivazioni della sentenza e decideremo di conseguenza cosa fare, se impugnarle ai fini delle statuizioni civili”.
La sentenza è stata commentata anche dall’avvocato Federica Mondani, legale di parte civile di Paola Cesaroni, sorella di Simonetta: “Era nell’aria, ora aspettiamo le motivazioni per capire quali sono stati i criteri”.
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