Resta ancor più complicato il nodo delle alleanze a sinistra. Dopo il 14 Dicembre se il governo come si prevede supererà lo scoglio della conta si aprirà uno scenario nuovo che per evitare le elezioni dovrà per forza di cose allargare la sua base di consenso coptando l’UDC di Casini e… Fini?
Fini probabilmente tornerà nelle fogne da prima Repubblica da cui era stato tratto dal Cavaliere.
Il vero problema comunque resta la Sinistra dove i soli alleati reali del Pd allo stato sono l’Idv e i radicali, i primi dopo le oscillazioni di questi giorni potrebbero essere determinanti per regalare al Cavaliere i voti di cui necessita per la fiducia, mentre i sei parlamentari di Pannella potrebbero decidere anche loro di dare un aiuto in cambio di un posizionamento alle prossime elezioni.
Come riporta il Riformista, “Di Pietro il suo miracolo biblico l’ha già fatto, quando ha saputo vendere a un prezzo sempre più ampio di elettorato di sinistra – e a spese proprio del Pd – l’idea che un partito guidato da un tribuno destrorso e composto per lo più da riciclati di ogni genere e colore, da mastelliani in cassa integrazione, da gruppettari in andropausa e vecchi rottami della Prima Repubblica fosse la forza cui delegare la speranza di un’alternativa politica a Berlusconi”.
Vuoi vedere che sarà proprio l’ondeggiante accademico della Crusca il salvatore della Patria e del Cavaliere insieme al vecchio e sempre più profeta Marco Pannella?
Francesco Piccolo appena due giorni fà scriveva sulle pagine dell’Unità : «Perdonatemi, ma sono cauto, guardingo. Ho pochissima fiducia nell’opposizione, e ancora meno in Fini e Casini. E figuriamoci della capacità di Berlusconi di ritirarsi in buon ordine».
E ancora: «La domanda che nessuno si vuole fare è: si può considerare finito un politico che se si andasse oggi a votare avrebbe grandissime probabilità di rivincere le elezioni, con un pezzo di coalizione in meno?». Martedì a Piccolo ha fatto eco Europa: «Non solo non ci fidiamo che davvero fra una settimana il Parlamento riesca a sfiduciare il governo. Ma non ci fidiamo di quello che potrebbe accadere dopo, visto che si tratta di mettersi nelle mani di Fini, di Casini, magari di Gianni Letta.
Branca Vincenzo
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