Esce oggi, con quattro giorni di anticipo rispetto all’uscita negli Usa, «Michael», il nuovo album di inediti di Michael Jackson. Il disco è il primo frutto dell’accordo tra la Sony Music e gli amministratori del patrimonio di Jackson, scomparso il 25 giugno 2009. Gli inediti sono stati ricavati dal materiale inciso dal Re del Pop negli ultimi anni della sua vita in qualsiasi luogo si trovasse, dalla casa di un amico in New Jersey agli studi di registrazione di Las Vegas e Los Angeles, insieme a collaboratori come 50 Cent, Lenny Kravitz, Akon (che duetta con Michael nel primo singolo «Hold My Hand») e Teddy Riley.
La scelta di pubblicare i dieci inediti, poi, è stata aspramente criticata da Will.I.Am, leader dei Black Eyed Peas che aveva lavorato con Michael ai tempi di Thriller 25, riedizione del best seller targato 1982, uscito in edizione speciale nel 2008, per celebrarne i 25 anni: “Jacko era un perfezionista, non avrebbe mai approvato la pubblicazione di quei pezzi”.
Sul commento del fondatore dei Black Eyed Peas, era poi intervenuto il rapper e produttore Akonche aveva detto: “credo che quella sia l’opinione di Will. Io, personalmente, non ci trovo nulla di poco rispettoso, in “Michael”: credo che un’operazione del genere serva a tenere viva la leggenda, e trovo bello che diversi artisti, dopo la sua morte, si preoccupino ancora dei suoi lavori. Io a Michael abbiamo lavorato insieme a tutti i brani presenti sul disco, e posso dire con certezza che comunque le canzoni sarebbero state pubblicate così come sono, a prescindere dal fatto che lui rimanesse in vita o meno. Non sono d’accordo con Will: dal mio punto di vista, operazioni come queste servono solo a perpetuare la sua grandezza.”
Poi qualcuno comincia a dubitare che sia veramente Jacko a cantare. Primo fra tutti il fratello, Randy Jackson, che sostiene: “In qualche canzone è lui, in qualcun’altra no: potrei giocarci la mia vita”.
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