Il campionato di serie A si è concluso la scorsa domenica con la vittoria della Juventus, sul tetto d’Italia per la 28esima volta, e con gli ultimi verdetti che hanno visto l’Udinese arrivare terza e quindi ai preliminari di Champions League, a scapito di Lazio e Napoli relegati in Europa League, e il Lecce retrocessa il serie B, con Novara e Cesena.
Terminata la competizione è tempo di bilanci. Il voto più alto va sicuramente alla Juventus che ha indovinato tutto, dagli acquisti, al gioco, all’atteggiamento. Se proprio una pecca si può trovare nella stagione bianconera, bisogna segnalare qualche acquisto non proprio azzeccato e la gestione della vicenda Del Piero, destinato ormai a lasciare squadra e società. Alla Juventus va anche il premio per il miglior colpo di mercato, ovvero Andrea Pirlo, scaricato forse troppo presto in casa Milan. Premio colpo di mercato da dividere con la Lazio che l’estate scorsa ha preso Klose ma che a gennaio ha però rovinato tutto vendendo pezzi piuttosto che rinforzando una rosa in piena lotta per le prime posizioni.
Un appunto che può essere fatto anche al Napoli che nel mercato di gennaio ha acquistato il solo Vargas, per altro a detta di Mazzarri non pronto per il campionato italiano. Per la società partenopea c’è anche l’aggravante della partecipazione alla Champions in pieno svolgimento, e che pretendeva un adeguamento della rosa.
Chi ha fatto tutto bene, invece, è l’Udinese, che come ogni anno ha venduto i pezzi pregiati e ha confermato, anzi migliorato, quanto fatto l’anno prima. Ora i bianconeri di Udine sono alla vigilia della prova più ardua: hanno saputo fare a meno di Inler e di Sanchez, riusciranno a fare a meno di Di Natale.
Un problema simile lo avrà il Milan, in procinto di una vera e propria rifondazione visti gli adii, tra gli altri, di Alessandro Nesta, Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi.
Una mozione speciale la meritano Atalanta, partita con una penalizzazione, Parma e Bologna, squadre che hanno disputato un campionato ad altissimo livello. Hanno sbagliato tutto, invece, Inter, Fiorentina e Genoa. I nerazzurri hanno pagato scelte tecniche sbagliate, riprendendosi solo nel finale della stagione, con l’esperienza di Stramaccioni, tecnico da cui ripartire. Fiorentina e Genoa hanno ben poco da salvare, così come il Cesena che, a differenza delle altre due retrocesse, ha speso tanto e male.
Infine la Roma e Luis Enrique non giudicabili ma certo troppo poco costanti per poter davvero incidere sulla stagione.
Umberto Rennella
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