Paolo Cannavaro, difensore e capitano del Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Marte.
“Alla cena di martedì abbiamo cantato e ballato tutti insieme. Morgan De Sanctis ci delizia sempre coi suoi balletti, riesce sempre a trasmetterci allegria. Il Pocho era divertito. Se dovesse andar via, dispiacerebbe a tutti. Lui è un ragazzo che ha fatto tantissimo in questi anni. Non vorrei essere Mazzarri, sarà difficile scegliere per domenica. Il terzo posto mancato? Non dobbiamo abbatterci, eravamo a -11 dall’Udinese. E’ comunque arrivata l’Europa League, competizione che non va sminuita”. Quanto a Cannavaro, il capitano stringerà i denti: “Voglio esserci assolutamente. Il dolore man mano sta scomparendo anche grazie al lavoro dello staff. Sono 25 anni che non vinciamo un trofeo, ci sono tutti gli ingredienti per giocare una grande partita. Sono sereno. La Juve è stata la più forte del campionato, ma in una partita unica si azzera tutto. Vorrei fare come Juliano, l’ultimo napoletano ad alzare un trofeo. Provo tanta ammirazione nei suoi confronti”. Bisogna riscattare lo 0-3 di Torino: “Ormai è diventata un’abitudine, quando perdiamo cantano tutti il nostro inno. Ma i cori razzisti innervosiscono molto di più”. Del Piero al passo d’addio con i bianconeri: “Uno come lui è la storia del calcio italiano. Spero che non festeggi”. Chiusura sulle voci sempre più insistenti di mercato: “Per fortuna non intaccano la nostra serenità. Siamo un gruppo in continua crescita, la nostra società ha una forza economica che molti non conoscono. Il Presidente è un vincente nel cinema come nel calcio. I fischi a Lavezzi? I napoletani sono innamoratissimi del Pocho, sono stati fischi d’amore. Dispiacerà a tutti se dovesse partire, ma sarà delusione non rabbia”.
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