Mia madre mi ha sempre detto che sono “figlia del terremoto”, dopo la tragedia dell’ ottanta in Irpinia, molti per la gioia di esservi scampati si sono stretti in abbracci intimi dando vita ad una generazione di pargoli un pò instabili che videro il loro primo raggio di luce nell’ ottantuno. Oggi la terra trema di nuovo, fortunatamente non ne ho un’esperienza diretta ma i racconti di tutti sottolineano sempre due costanti: un rumore, un sottofondo terribile ad ogni scossa, un suono capace di rimanere della memoria dei timpani per anni e la sensazione di essere assolutamente spiazzati di fronte al fatto che nulla può l’uomo contro la danza della natura. Come dinanzi ad ogni emergenza ci si sente spiazziati proviamo, quindi, nel nostro piccolo a dare veloci e semplici indicazioni su cosa fare in caso di scosse con la speranza che il web ci aiuti nel veicolare questo messaggio.
E’ quasi improbabile riuscire a rimanere vigili durante eventuali crolli, bisogna evitare di fare la prima cosa che ci verrebbe in mente, ossia scappare o nascondersi sotto qualcosa; i crolli di oggetti e soffitti schiaccierebbero l’oggetto che abbiamo scelto come tutela e le scale sono le prime strutture a cedere anche quando ci sembrano integre, sopratutto se investite dal peso di più anime in fuga. Se non è possibile fuggire, avvicinarsi sempre al perimetro esterno degli edifici, non sostare sotto il vano di una porta, gli stipiti sono i primi a cedere. Assumere sempre una posizione fetale, cani, gatti e neonati lo fanno per istinto, questa pare essere la posizione migliore per sopravvivere anche in un piccolo spazio.
Apprendiamo dagli appunti di Doug Copp, capo dei Soccorsi e Gestore di Calamità dell’American Rescue Team International (ARTI) che il modo migliore per affrontare la calamità è chiudersi nel “Triangolo della vita”. Il peso dei soffitti che crollano schiaccia tutto quanto vi si trovi posizionato sotto ma più robusto e più grande è l’oggetto che abbiamo davanti meno avrà possibilità di essere schiacciato completamente, schiacciandosi meno lascerà al suo fianco uno spazio sufficientemente libero per accogliere la persona che usa questo vuoto per rimanere illesa, provate a rotolare giù dal letto raggomitolati su voi stessi, posizionatevi a fianco a mobili, armadi, grosse scrivanie. I triangoli di vuoto sono le zone più presenti in edifici crollati.
Occorrerebbe sapere reagire alla fine della prima scossa, è importante in questi momenti uscire in strada, indossare scarpe per evitare di feririsi i piedi, raggiungere una zona aperta, provare a spegnere gli interruttori di luce e gas e non curiosare in giro ma seguire le istruzioni del piano di emergenza e le indicazioni della Protezione civile, se si è in auto allontanarsi da zone pericolose (ponti, alberi) ed attendere nel veicolo, se si è in mare, allontanarsi dalla costa. La durata di un terremoto dipende dalla magnitudo dell’evento, se il sisma e’ avvertito all’interno di un edificio, l’altezza dello stabile e la tipologia edilizia influenzano l’intensità e la durata della percezione dell’evento.
Speriamo che questa summa di notizie non vi sia utile perchè ci auspichiamo davvero che la terra smetta di danzare per tornare al suo riposo, certo sarebbe bene iniziare a considerarla con maggior rispetto, sentirla parte di noi non solo quando decide di urlarci contro.
Fiorella Quarto
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