Terremoto, Giorgio Napolitano: “Ce la faremo”

Giorgio Napolitano ha parlato in un video messaggio, in occasione della Festa della Repubblica

“Sentiamo profondamente il dolore di chi nel terremoto dei giorni scorsi, in Emilia e altrove, ha perduto i propri cari, di chi ha perduto la propria casa, sentiamo l’angoscia di chi ha visto travolte vite operaie e certezze di lavoro nel crollo dei capannoni“. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un video messaggio in occasione della Festa della Repubblica.

“L’impegno dello Stato e la solidarietà nazionale non mancheranno per assistere le popolazioni che soffrono e per far partire la ricostruzione. Ce la faremo, e lo dico con fiducia innanzitutto a voi, gente emiliana, conoscendo la vostra tempra”, ha spiegato ancora il Capo dello Stato.

“Celebriamo oggi il 2 giugno – ha detto Napolitano – per esprimere lo spirito di solidarietà e unità nazionale che ci guida e che costituisce la miglior garanzia in tempi così difficili e anche dolorosi”.

Il Presidente della Repubblica, tra l’altro, invoca “unità e solidarietà: questo ci occorre per superare tutte le emergenze e le prove, come ci dicono i nostri 150 anni di storia, aggiunge. Libero confronto tra diverse opinioni e proposte, non vecchie contrapposizioni ideologiche. Senso dell’interesse generale, senso dello Stato, volontà di cambiamento, nel grande scenario dell’Europa unita, per far crescere l’economia, dare futuro ai giovani e rendere più giusta una società troppo squilibrata e iniqua”.

Napolitano dice ancora: “Volontà di riforme e di partecipazione per rinnovare la politica e rafforzare la democrazia. Con questi intenti, anche se con animo turbato, celebriamo concordemente in questi giorni la Repubblica e la Costituzione, per trarne forza, per costruire un’Italia migliore”.

Il capo dello Stato ha pronunciato più volte la parola “Fiducia”, specie in relazione alla capacità di ripresa delle zone colpite dal terremoto. Poi, partendo proprio dalla capacità di quelle zone di ricominciare, il Presidente della Repubblica ha spiegato: “Lo dico con fiducia anche guardando alle Forze armate, ai corpi di Polizia, alle rappresentanze della Protezione civile e del volontariato, che domani passeremo in rassegna con rispetto per quello che hanno fatto e fanno nel nostro comune interesse: penso a quel che fecero i militari da protagonisti del movimento di liberazione da cui 66 anni fa nacque la Repubblica, penso ai nostri contingenti impegnati in missioni internazionali di pace. E’ giusto onorare gli italiani che in quelle missioni hanno sacrificato la vita o riportato gravi ferite; è giusto onorare il contributo che anche dai militari viene dato alla nostra sicurezza e, in ogni emergenza, al soccorso civile”.

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