In principio fu il Maestro Morricone. O quasi. Sia chiaro, prima di lui furono scritte composizioni per film degne di nota (qualcuno si ricorderà certamente il motivetto di Via Col Vento composto da Max Steiner, di “vespiana” memoria contemporanea), ma se dobbiamo individuare chi ha incarnato la figura professionale del compositore di colonne sonore cinematografiche (o O.S.T.) il pensiero non può che andare a lui, poliedrico autore di film completamente diversi fra loro per genere, dallo spaghetti-western di Sergio Leone alle commedie di Verdone.
Negli anni ‘80 spicca il talento di Danny Elfman, l’uomo che lega anche oggi il suo nome a quello di Tim Burton. I due Batman, Beetlejuice, Edward Mani di Forbice, ma anche i primi due Spiderman di Sam Raimi, per finire con l’ultimo Alice in Wonderland (sempre di Burton). Caratteristica delle sue composizioni è quel tono fiabesco/inquietante che ben si associa allo stile “burtoniano”.
Ma gli anni ‘70 e ‘80 sono anche gli anni dei grandi brani rock che accompagnano film come Rocky (alzi la mano chi non ricorda Eye of The Tiger), Ghost, Ritorno al Futuro e la sua Johnny Be Goode, la Live And Let Die di McCartney che accompagna l’ omonimo episodio di 007, o anche il motivetto di Ghostbusters (Ivan Reitman) di Ray Parker Junior. L’associazione fra film d’azione e musica rock si salda, viene trasmessa al pubblico, e diventerà in seguito un luogo comune nel mondo cinematografico.
Gli anni ‘90 vedono come re incontrastato Forrest Gump di Robert Zemeckis, con una colonna sonora di tutto rispetto composta da pezzi come Hound Dog (Presley), Hey Joe (Hendrix), Mrs. Robinson (Simon & Garfunkel, a sua volta composta per Il Laureato), Lynyrd Skynyrd e via dicendo.
Ma sono anche gli anni di Braveheart, con il magnifico tema scritto da James Horner (che aveva già griffato Star Trek, Aliens, Cocoon e Miracolo Sull’ 8a Strada), o di Dick Tracy, che ha potuto fregiarsi di un compositore come Stephen Sondheim, già autore di numerosi spettacoli teatrali come West Side Story,e della voce di Miss Veronica Ciccone, in arte Madonna, all’epoca vera pop star mediatica. Chiude la decade Titanic, con la colonna sonora affidata al solito James Horner (vero mattatore del decennio).
Il nuovo millennio si apre all’insegna dell’Antica Roma con Il Gladiatore, affidato alle sapienti mani di Hans Zimmer, delicatissimo artista autore di temi come A spasso con Daisy, Rain Man o Toys, che si distacca dal suo stile e ci regala uno dei temi musicali entrato di diritto nella memoria collettiva sociale.
Last but not least vogliamo citare la splendida colonna sonora composta dai Duft Punk, gruppo funk francese, per Tron Legacy, ultima fatica della Disney.
Marco Della Gatta
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