La stipula di una polizza assicurativa è un obbligo per ogni persona, fisica o giuridica, che abbia un veicolo di sua proprietà: lo scopo dell’assicurazione è infatti quello di tutelare, in caso di incidenti, lo stesso possessore del veicolo e eventuali terzi dai possibili danni cagionati a cose o persone. La normativa permette quindi al singolo individuo, a fronte di un minimo versamento annuale alla compagnia assicuratrice, di tutelare la propria posizione giuridica. In caso di incidente infatti è la compagnia assicurativa che paga i danni. Tuttavia, la normativa in questione appare viziata da due fattori discriminatori, uno a livello nazionale ed uno a livello locale, che inflazionano il prezzo delle polizze e gravano in maniera consistente la situazione economica del cittadino.
A livello nazionale, da un lato, vi è una sorta di cartello tacito tra le compagnie assicurative: queste si accordano tra di loro stabilendo che per una determinata cilindrata, anno di immatricolazione, sinistri fatti e subiti, il prezzo non possa essere inferiore ad una data somma. In tal modo si altera la libera concorrenza, una situazione vietata dalla legge in quanto contrasta con il principio del libero mercato. A riguardo, l’ANTITRUST, quale Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, vigila sull’osservanza ed il rispetto delle norme giuridiche che sono poste a tutela della concorrenza sui mercati economici. Tale complesso normativo, detto anche Diritto Antitrust o Diritto della Concorrenza, vigila sulle imprese impedendo che esse, singolarmente o congiuntamente, pregiudichino la regolare competizione economica adottando condotte che integrano intese restrittive della concorrenza, abusi di posizione dominante e concentrazioni idonee a creare o rafforzare una posizione di monopolio. Eppure i cartelli tra le assicurazioni restano una tacita realtà : una soluzione logica per sradicare questo fenomeno sarebbe quella di affidare la copertura assicurativa al singolo Comune, che se ne occuperebbe facendo riferimento ai propri residenti.
Ma l’odissea delle polizze assicurative non finisce qui. Il problema più grave è probabilmente quello che si presenta, nello specifico, in Campania, dove i premi assicurativi continuano puntualmente ad aumentare di anno in anno, in particolare nell’area casertana e dell’Agro Aversano. Il motivo si chiama “truffa assicurativa”: si tratta di un espediente assai diffuso, che i truffatori di mestiere mettono in atto allo scopo di arricchirsi, a danno delle compagnie assicurative, simulando incidenti mai avvenuti. Si tratta purtroppo di una triste consuetudine, ormai radicata in Campania, che coinvolge varie persone compiacenti, tra cui avvocati, periti assicurativi e medici legali. Le assicurazioni, che ogni anno si vedono presentare molte più richieste di risarcimento di quanti non siano stati i sinistri, per tutelarsi sono costrette ad aumentare i prezzi. E a farne le spese sono ovviamente le persone oneste, che pagano regolarmente l’assicurazione vedendo aumentare di anno in anno il premio assicurativo. Una soluzione potrebbe essere quella di subordinare la richiesta di risarcimento danni alla presentazione di un verbale delle Forze dell’Ordine, attestante l’avvenuto sinistro. Sicuramente si ridurrebbero drasticamente le truffe compiute annualmente.
Raffaele Dell’Aversana
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