Col nuovo decennio il fanatismo islamico ha fatto un salto di qualità: il suo nemico principale non è l’Occidente americano, ma la Cristianità. Una lunga scia di sangue e di attentati, dal Sudan al Pakistan, dalle Filippine al Libano, dall’Irak all’Egitto, mostra che il passaparola è uno: terrorizzare i cristiani, colpirli e perseguitarli. E si teme ora per il Natale copto-ortodosso di venerdì e per il voto in Sudan di domenica. Di ogni strage si è cercato di dare finora una ragione locale, da conflitto interno ai Paesi, come quello egiziano tra copti e islamici. Ma quando i massacri colpiscono i cristiani in Paesi diversi e anche lontani, hai la sensazione che – come ha denunciato il Papa in solitudine – oggi il nemico mondiale dell’islam fanatico sia la civiltà cristiana.
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