Gigi Buffon sembra un uomo in missione. Le parole che pronuncia a Kiev, alla vigilia della finalissima di Euro 2012, con la Spagna, ripercorrono il canovaccio di quelle da lui enunciate fin dall’inizio del ritiro dell’Italia. Da capobranco. Dello spogliatoio azzurro. Sincero sino alla brutalità, patriota, polemico spesso e volentieri, fiducioso senza per questo non essere realista. “La Spagna è superiore, però si partirà dallo 0-0, ed emozioni e fiducia sono quelle di Berlino…“. Il confronto tra me e Casillas? “Felice di giocarmi l’Europeo contro di lui, visto che lo scorso anno ero scivolato alla 150ª posizione come portiere nel mondo“. Sassolini tolti dalle scarpette, nei confronti di chi lo aveva visto con miopia in parabola discendente. Nessuno sconto, neppure per Balotelli: “Bravo soprattutto lui, ma bravi anche i suoi compagni e l’allenatore a valorizzarlo“. Ma ha anche parole dolci, da italiano orgoglioso: “Sì mi emoziona cantare l’inno nazionale” – sembra emozionarsi pure mentre lo dice -. “Il Presidente della Repubblica Napolitano è un gigante, che spicca in un momento di miseria”.
PARALLELO MONDIALE E SPAGNA — “Kiev come Berlino? Emozioni e fiducia sono quelle. Per sapere se sarà uguale, bisogna avere la pazienza di aspettare. Ma le analogie sono molte…Le parole dopo la partita con la Croazia, quando avevo detto «non vinceremo l’Europeo?». C’è una squadra superiore, e domani incontreremo proprio quella, la Spagna. Non ha fatto il biscotto, contro la Croazia? Siamo riconoscenti. La Spagna ha più probabilità di vincere, perché arriva da un percorso quadriennale, mentre l’Italia è stata una sorpresa. Speriamo lo sia sino in fondo. La cosa buona è che si parte dallo 0-0″.
SU MARIO — “Balotelli? Ha fatto molto bene. Perché ha qualità di base immense, poi perché è entrato in un gruppo di campioni, calcisticamente parlando, e non solo, e infine perché ha trovato un allenatore che lo ha fatto rendere al meglio”.
IL GIOCO — “Nonostante la vittoria in 4 Mondiali arriva un momento in cui servono l’umiltà e la forza per poter cambiare modo di giocare (in maniera più propositiva e offensiva ndr)”.
FUORI I SASSOLINI — “Il confronto con Casillas? E’ un grande portiere, lo stimo molto. Lo scorso anno ero caduto alla 150ª posizione come portiere nel mondo (in tono polemico ndr), adesso sono orgoglioso di essere qui a giocarmi l’Europeo”.
IL CAMPIONATO — “Avere un campionato competitivo non significa per forza avere giocatori competitivi. L’Inghilterra mostra il calcio più bello, si può permettere di acquistare, in Premier League, qualsiasi giocatore. Ma il campionato non è lo specchio fedele del livello calcistico di una nazione. Poi l’Inghilterra non è nemmeno fortunata, perché nelle grandi competizioni ha spesso perso ai rigori”.
PATRIOTA — “L’emozione dell’inno nazionale? Sì, lo canto con trepidazione, e ci tengo. Ho perso due bisnonni sul Piave, e questo è il minimo segno di riconoscenza che ho per loro (quasi si commuove ndr). Napolitano ci ha invitati al Quirinale a prescindere dal risultato della finale di Euro 2012? In un momento di miseria una persona di buon senso come lui sembra un gigante. E lui lo è”.
Fonte: Gazzetta.it
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