Facebook non è più un fenomeno solo informatico, e se qualcuno ancora ne dubitava dopo ieri dovrà certamente ricredersi perché The Social Network, il film che ricostruisce le origini di Facebook attraverso gli occhi del suo giovane fondatore, Mark Zuckerberg (Jesse Eisenberg), è l’indiscusso trionfatore della 68esima edizione dei Golden Globe Awards, i premi che ogni anno vengono consegnati dall’Hollywood Foreign Press, l’associazione dei giornalisti stranieri residenti a Los Angeles. Si dice spesso che i Golden Globes siano l’anticamera degli Oscar e non solo perché si svolgono con un abbondante anticipo rispetto alla magica serata degli Academy Awards. Portarsi a casa un globo d’oro è un passaggio quasi obbligato sulla strada per il trofeo cinematografico più ambito al mondo. Certo i casi di scelte che non combaciano ci sono eccome nella storia di questi due premi. Un esempio? L’anno scorso a trionfare ai Globes fu Avatar che però non riuscì a bissare il successo agli Oscar dove fu battuto, per sei statuette a quattro, da The Hurt Locker.
Con quattro statuette vinte (su sei Nomination) nelle categorie più importanti (Miglior Film Drammatico, Miglior Regia, Migliore Sceneggiatura, e Migliore Colonna Sonora), e con critica e pubblico stranamente d’accordo nel lodarla, la pellicola di David Fincher si lancia spedita nella corsa all’Oscar, lasciandosi a distanza di sicurezza gli altri super favoriti: Inception, Black Swan, The Fighter, e Il Discorso del Re di Tom Hooper che si è dovuto accontentare del globo d’oro per il migliore attore drammatico, andato all’attore inglese Colin Firth (qualche giorno fa insignito della 2.429esima stella della Hollywood Walk of Fame) che ha decisamente conquistato tutti con il suo re Giorgio VI. Miglior attrice Natalie Portman, per la sua straordinaria interpretazione di una ballerina anoressica in Black Swan di Darren Aronofsky, una pellicola che al di là dei consensi di critica e pubblico ha portato molta fortuna alla sua bella protagonista di origini israeliane, che proprio sul set del film ha conosciuto il futuro marito e il padre del figlio che ha da poco annunciato di aspettare. Premiati anche Christian Bale e Melissa Leo, entrambi nella categoria Migliore Attore non Protagonista per The Fighter. Nella categoria commedia/musical vincono a sorpresa l’outsider Paul Giamatti come attore brillante per La versione di Barney stracciando il favorito Johnny Depp in gara con ben due nomination (Alice in Wonderland e The Tourist) e Annette Bening per I ragazzi stanno bene.
Ancora una volta l’Italia resta a bocca asciutta, battuta dalla Danimarca nella corsa al globo per il miglior film straniero. Dato per favorito alla vigilia, assieme a Biutiful di Inarritu, Io sono l’amore di Luca Guadagnino è stato superato da Un Mondo migliore della danese Susanne Bier, nonostante il successo che il film ha trovato in America dove ha incassato finora (è uscito a Giugno) più di 5 milioni di dollari. Si mette così a tacere la polemica a distanza che nei giorni scorsi ha tenuto banco tra Guadagnino e Virzì, candidato italiano con La prima cosa bella per la corsa agli Oscar. Momenti speciali della serata hanno visto per protagonisti tre grandi icone del cinema americano contemporaneo: Robert De Niro ha ricevuto il premio alla carriera dalle mani di un emozionatissimo Matt Damon; standing ovation per Michael Douglas riapparso in pubblico dopo aver vinto la sua battaglia contro il cancro.
Pubblico ancora in piedi per un altro grandissimo, Al Pacino, premiato per il ruolo del dottor morte Jack Kevorkian nel Tv Movie You don’t know Jack. E nella sezione televisione, l’edizione di quest’anno ha visto la riconferma di Glee (Migliore Serie Commedia) per cui sono stati premiati anche Jane Lynch e Chris Colfer come migliori attori non protagonisti per le commedie. Due Globes sono andati alla serie prodotta da Martin Scorsese per la HBO Boardwalk Empire, come migliore serie drammatica e miglior attore protagonista (Steve Buscemi).
Ecco nel dettaglio la lista completa dei vincitori dei Golden Globes 2011 per la categoria cinema:
Miglior film drammatico: The Social Network Miglior film comico o musicale: I ragazzi stanno bene Miglior regista: David Fincher, The Social Network Miglior attore di un film drammatico: Colin Firth, The King’s Speech Miglior attrice di un film drammatico: Natalie Portman, Cigno Nero Black Swan Miglior attore di un film comico o musicale: Paul Giamatti, La versione di Barney Miglior attrice di un film comico o musicale:Annette Bening, I ragazzi stanno bene Miglior attore non protagonista: Christian Bale, The Fighter Miglior attrice non protagonista: Melissa Leo, The Fighter Miglior colonna sonora originale: Trent Reznor, Atticus Ross, The Social Network Miglior canzone originale: You Haven’t Seen the Last of Me (scritta da Diane Warren), Burlesque Miglior film in lingua straniera: In un mondo migliore Miglior film animato: Toy Story 3 Miglior sceneggiatura: Aaron Sorkin, The Social Network.
PREMI PER LA TV
Migliore serie drammatica: Boardwalk Empire Migliore serie musical o commedia: Glee Migliore attrice serie drammatica: Katey Sagal, Sons of Anarchy Migliore attore serie drammatica: Steve Buscemi, Boardwalk Empire Migliore attrice serie musical o commedia: Laura Linney, The Big C Migliore attore serie musical o commedia: Jim Parsons, The Big Bang Theory Migliore attrice non protagonista serie, miniserie o film per la TV: Jane Lynch, Glee Migliore attore non protagonista per serie, miniserie o film per la TV: Chris Colfer, Glee Migliore miniserie o film TV: Carlos, di Oliver Assayas Migliore attore miniserie o film per la TV: Al Pacino, You Don’t Know Jack Migliore attrice miniserie o film per la TV: Claire Danes, Temple Grand.
Enrica Raia
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