330 milioni stanziati dall’Ue e 79 milioni frutto di una delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) per un totale di 406 milioni: questa è la cifra che Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) e Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (DPS) contano di bandire entro fine 2013 per tutti i circa quattrocento interventi previsti dal progetto pilota strategico Poli museali di eccellenza nel Mezzogiorno, MuMex. Lo si è appreso al convegno “MuMex: Culture d’Italia” a Roma, che aveva proprio lo scopo di illustrare pubblicamente i risultati del lavoro compiuto in questi mesi dai due dicasteri competenti e da Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, che è stata chiamata ad attuare il Progetto.
Questo interessa appunto musei e aree archeologiche di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. L’idea di base consiste nel riqualificare l’offerta di musei e siti archeologici del Mezzogiorno (al netto di Pompei, già interessato da un intervento specifico da 105 milioni) già dotati di un patrimonio culturale importante e interessati da consistenti flussi di visitatori, organizzandoli appunto in Poli museali d’eccellenza attraverso il miglioramento degli standard di accoglienza turistica, il rafforzamento delle relazioni con il territorio, nonché la ricerca di modelli gestionali che garantiscano il giusto equilibrio tra tutela e promozione.
I progetti pronti al lancio sono 16 e, presi insieme, valgono 143 milioni. Sibari con interventi per 23 milioni, Taranto per 17 milioni. Al museo archeologico di Napoli toccheranno invece 15 milioni e si prevedono il restyling delle sale delle collezioni egizia ed epigrafica, il nuovo allestimento dell’ala occidentale del piano terra, ma anche il restauro dell’orologio sul torrino.
Tra Siracusa e Ragusa andranno investimenti per 14 milioni, Trapani 10 milioni di euro, Locri 11 milioni di euro. Da segnalare anche fondi per 5 milioni che serviranno alla realizzazione del nuovo museo dell’Aquila. Il Ministro per la coesione Barca ha spiegato: “Nel caso dei poli museali si è virtuosamente partiti dai progetti per arrivare ai fondi. Qui si tratta di valorizzare patrimonio e identità culturali forti, anche creando una rete di servizi di qualità. I più importanti obiettivi, che devono essere misurabili, sono l’alto standard di legalità, dei restauri che possano essere stabili per i prossimi venti anni, il rispetto dei tempi di realizzazione e un processo partecipativo da attuare con le popolazioni”. Nell’ambito delle sue iniziative di promozione di sviluppo, Invitalia ha poi ideato un’iniziativa per stimolare la nascita di nuove imprese, facendo ricorso agli incentivi per l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità (Dlgs. 185/2000). Un progetto molto apprezzato dal ministro dei Beni culturali Ornaghi, secondo il quale “i poli culturali possono rappresentare così il luogo dove sviluppare una nuova imprenditorialità giovanile” grazie a misure agevolative che si rivolgono “agli aspiranti imprenditori, soprattutto giovani e creativi, nei settori della cultura e del turismo per la realizzazione di un ricambio generazionale e la formazione di una diversa imprenditorialità“.
Questa è la mappa dei Poli candidati all’eccellenza.
Giusy De Angelis
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