Due bambini di 12 e 10 anni, e la loro madre, Lidia Mangiaracina di 37 anni, sono morti in un incidente stradale a Campobello di Mazara (Trapani), mentre il padre, Baldassarre Quinci di 43 anni, rischia di rimanere paralizzato a causa di lesioni alla colonna vertebrale e agli organi interni. E’ l’ultimo bilancio dell’ennesima tragedia della strada. L’incidente è avvenuto nei pressi dell’incrocio tra via Vittorio Emanuele e via IV Novembre, quando la famiglia Quinci, a bordo di una Fiat 600, è stata travolta dal BMW 320 B del giovane Fabio Gulotta di 21 anni. Il giovane, rimasto illeso, andava ad una velocità di 120 chilometri orari, come dimostrano le orme lasciate sulla strada, oltre il punto dello scontro, dalla lunga frenata. In seguito agli esami effettuati, è emerso che Gulotta aveva nel sangue un tasso alcolico di 0,72 milligrammi per litro, di poco eccedente al limite, ma sufficiente a indicare uno stato di ebbrezza alcolica.
Questo tragico episodio è solo uno dei tanti incidenti stradali causati dall’assunzione di alcol. Secondo l’Osservatorio Nazionale Alcol in collaborazione con l’Oms, l’alcol rappresenta, in Italia, la causa del 30-50% degli incidenti stradali e la prima causa di morte per i giovani di età compresa fra i 18 e i 24 anni. La guida in stato di ebbrezza si riscontra soprattutto nei soggetti di sesso maschile e le percentuali di fermi ed incidenti per l’uso di alcol si rivelano più alte soprattutto al Nord Italia, al Centro e in Calabria.
Il consumo di alcol provoca una riduzione dei riflessi, colpi di sonno e annebbiamento della vista, inoltre attiva un meccanismo psichico di svalutazione del pericolo, oltre che una maggiore sensibilità all’abbagliamento e una riduzione della velocità di trasmissione degli stimoli, quindi tempi di reazione più lunghi. Se si vuole comprendere quali siano gli effetti del bere sul nostro organismo e quali siano le ripercussioni sensibili sulla vista e sugli altri sensi quando ci si deve mettere alla guida, Brain drive fornisce un simulatore di guida al link seguente: http://www.braindrive.it/guidare-con-la-testa-allunga-la-vita/drunk-simulator
Ma alcol e stupefacenti non sono l’unica causa di incidenti stradali. Si rischia di morire anche per semplici distrazioni, come superare un veicolo in presenza della striscia o doppia striscia continua, guidare parlando a cellulare o fumando una sigaretta; oppure a causa delle condizioni non ottimali della carreggiata (fondo ghiacciato o innevato, presenza di materiale scivoloso sulla carreggiata quale fanghiglia, pietrisco, fogliame e olio); o ancora, per fattori che dipendono dalla struttura della strada (strettoie, mancanza della segnaletica, presenza di ostacoli rigidi sul ciglio della strada, fondo stradale liscio); oppure a causa di condizioni metereologiche avverse (pioggia, nebbia fitta, forte vento laterale, abbagliamento).
In Italia ogni anno sono stimati 1.300.000 incidenti, in cui si registrano più di 40.000 morti e 1.700.000 lesioni. Particolarmente colpiti certi gruppi della popolazione e certe categorie d’utenti, quali: giovani di età compresa fra i 15 e i 24 anni (10.000 morti l’anno), pedoni (7.000 morti) e ciclisti (1.800 morti). I giovani tra i 25 e i 29 anni sono la categoria più colpita dalle conseguenze degli incidenti stradali, mentre i conducenti feriti sono più frequenti tra i 30 e i 34 anni. Tra i passeggeri sono più frequenti le morti dei giovanissimi tra i 15 e i 19 anni, mentre tra i pedoni i più colpiti sono gli anziani.
I luoghi in cui avvengono maggiormente gli incidenti stradali in Italia sono le città. Gli incidenti si registrano principalmente sulle strade urbane e risultano più frequenti negli orari di punta: alle 18:00, tra le 8:00 e le 9:00 del mattino e tra le 12:00 e le 13:00, quando le strade sono maggiormente trafficate. Diverso è invece il discorso per la mortalità: gli incidenti mortali si registrano nelle ore notturne tra le 21:00 e le 7:00 del mattino e raggiungono un picco alle 5:00 (6 decessi ogni 100 incidenti). Di notte quindi si verifica un minor numero di incidenti, ma sono i più pericolosi, e spesso si verificano nei weekend, in cui avvengono il 45,1% dei decessi.
Si stima che senza le adeguate contromisure entro il 2020 gli incidenti stradali rappresenteranno la terza causa globale di morte e disabilità. Per questo occorre fare un lavoro preventivo di sicurezza stradale con campagne di sensibilizzazione alla guida sicura, promuovendo innanzitutto il rispetto delle norme del codice e della segnaletica stradale, oltre che dei limiti di velocità, che ricordiamo sono: 50 km/h in città, 70 km/h su strade urbane a scorrimento veloce, 90 km/h per le extraurbane, 110 km/h per le extraurbane principali e 130 km/h in autostrada. Necessario l’uso della cintura di sicurezza, che riduce il rischio di morte del 40-65% per chi occupa i sedili anteriori e del 25-75% per chi invece si trova nei sedili posteriori; per i ciclomotori fondamentale è l’uso del casco, che abbassa del 40% il rischio di morte e del 70% il rischio di danni gravi alla testa.
Simona Esposito
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