Cuccioli o adulti gli animali attirano, da sempre, la curiosità e l’affetto degli esseri umani. Ciascuno di noi sa quale è il suo preferito così come conosce quello che proprio non sopporta. C’è il cane, amico dell’uomo, e il gatto, schivo ed isolato; ci sono i cavalli, energici e affascinanti, e gli animali della giungla, ammirati ma irraggiungibili. Il regno animale è davvero molto ampio e purtroppo non tutti ne riconoscono e ne rispettano il valore.
Il rapporto Zoomafia, promosso dalla Lega Anti Vivisezione, al suo tredicesimo anno di edizione, ha diffuso, infatti, dati allarmanti per quanto riguarda la Campania e il trattamento riservato agli animali nella nostra regione. Il documento analizza lo sfruttamento degli animali da parte della criminalità organizzata e mette in luce come questi paghino le conseguenze delle azioni di camorra al pari delle umane vittime innocenti.
Secondo le statistiche relative al 2011, sono migliaia ogni anno gli animali rubati, macellati clandestinamente, maltrattati, drogati, resi privi di ogni diritto e rispetto dalla zoomafia campana. Dalle “classiche” corse clandestine di cavalli e i “tradizionali” combattimenti tra cani al bracconaggio e alla pesca illegali; dalle macellazioni clandestine alla nuova frontiera del mercato animale, il traffico illegale di cuccioli. Tante sono le modalità attraverso le quali la camorra sfrutta indegnamente i piccoli e grandi amici dell’uomo, basti pensare ai 47 cavalli risultati positivi all’assunzione di sostanze dopanti vietate che hanno preso parte a gare ufficiali negli ippodromi di Napoli, Aversa e Pontecagnano.
A preoccupare la LAV è anche la difficoltà a perseguire penalmente coloro che si macchiano di reati tanto gravi: “Leggendo questi dati – ha commentato Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia – si ha l’impressione che l’azione penale venga esercitata solo in pochissimi casi e che in assenza di formale denuncia, peraltro non richiesta per i reati in esame essendo reati comuni perseguibili di ufficio, non ci sia un intervento della polizia giudiziaria e quindi l’apertura di un formale procedimento da parte della Procura”.
Nonostante la fiorente attività illegale che, in Campania, coinvolge e sconvolge gli animali, un segnale importante che percorre la strada opposta viene da chi riconosce le capacità degli animali di instaurare relazioni emotivamente significative con gli umani ed intende valorizzare tali elementi: proprio a Napoli, infatti, presso l’Università degli Studi “Federico II” sarà attivato, dal prossimo autunno, il nuovo master di secondo livello in Pet Therapy.
Promosso dalla facoltà di Medicina Veterinaria, il percorso formativo, della durata di un anno, formerà 15 esperti in Pet Therapy in grado di lavorare in équipe interdisciplinari e prevede, oltre alle lezioni teoriche, anche training di consapevolezza corporea e linguaggio non verbale con elementi di antropologia teatrale, yoga e meditazione.
Quello proposto dalla “Federico II” è il primo master d’ateneo italiano in Pet Therapy, una co-terapia già molto diffusa in America e in Europa, che in Italia è – naturalmente – ancora una esperienza di nicchia. La relazione uomo-animale diviene in essa fondamentale: l’animale fa, infatti, da ponte tra il medico e il paziente, sostenendo e migliorando il processo di cura con obiettivi di cambiamento dal punto di vista comportamentale, fisico, cognitivo, psicosociale ed emotivo. La relazione che si sviluppa tra paziente ed animale influisce, infatti, positivamente sulla qualità della vita del soggetto problematico.
Anche se la Pet Therapy è più spesso fondata sull’ausilio di cani in qualità di co-terapeuti, possono far parte di questo processo di cura fondato sulla relazione anche animali d’altro tipo, come i cavalli (ippoterapia) o altri animali domestici.
Certamente gli animali coinvolti in esperienze di Pet Therapy godono di rispetto e cura e, a differenza di quelli finiti nelle mani della camorra, non subiscono l’azione barbara degli esseri umani, ma stabiliscono con loro una proficua collaborazione i cui vantaggi, soprattutto dal punto di vista relazionale, possono migliorare la vita di molti e, nel contempo, tutelare la propria.
Sara Di Somma
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