Credo che per Berlusconi ormai il capolinea è vicino. Lo abbiamo difeso in tutti i modi possibili ma mai immaginavamo lo squallore a cui era arrivato con le ragazze del bunga bunga. A questo punto aveva ragione l’ex velina ingrata che per anni ne è stata la compagna e la mamma di alcuni dei suoi figli quando diceva che Silvio “non sta bene, e va curato.”
E questo uomo da tempo non sta più bene con se stesso, e ha scelto di autodistruggersi lentamente, altrimenti non avrebbero nessun senso le Noemi di Casoria fino alle ultime troiette che lo hanno dissanguato e ridicolizzato.
Finora non mi risulta che abbia commesso mai reati ci sono le troie che lo succhiano, ma questa è un’altra storia. Comunque eventuali reati vanno provati in tribunale e non sui giornali. Ma da tempo ormai le sentenze sono scritte dai giornalisti e dalle folle scalmanate da questi eccitate. …aggiungo che trovo peggiore che un politico come Prodi abbia venduto a quattro soldi aziende di stato regalandole ai suoi sodali. Questo sì che mi scandalizza.
Certo che l’uomo è potente, ha ancora rapporti a livello mondiale che fanno paura, non è certamente Bettino che si auto flagellò alla camera dei deputati con un discorso di grande valore storico ma che in concreto servì a delegittimarlo totalmente avviandolo verso l’esilio tunisino. Berlusconi fa ancora paura, ma bisogna vedere come si chiude la sua storia, se resta il buon vecchio porco che è allora tra poche settimane sarà definitivamente sconfitto forse graziato ed avviato verso un esilio dorato in una delle ville in Antigua, se invece diventerà cattivo allora saranno uccelli amari per tutti.
I politici italiani sono una grande massa di vigliacchi, e se il Cavaliere metterà in campo qualche armata vera, scapperanno tutti e allora lo spettro della vera dittatura potrebbe veramente aleggiare su questo Paese.
Si sa il cervello è una sfoglia, basta poco per farlo saltare e se l’uomo comincerà a pensare che i milioni di cui è padrone possono essere utilizzati assoldando altri tipi di mercenari invece che zoccolette, allora poveri i suoi nemici, poveri noi e povera Italia.
In conclusione voglio chiudere dicendo cosa è accaduto a Davos, dove i leader europei si riuniscono per “dare la linea” al World Economic Forum. In 48 ore si succedono a Davos, Nicolas Sarkozy, David Cameron, Angela Merkel, mancava Tremonti, ed espongono una visione dell’Europa, le loro ricette per la ripresa, le strategie verso l’America e i paesi emergenti. All’Italia tocca un ruolo diverso a Davos: quello dell’imputata. Il campionario di dirigenti mondiali che si riunisce in questo summit – statisti, grandi imprenditori, opinion leader – riserva al nostro paese una sessione a porte chiuse. Intitolata “Italia, un caso speciale”.
Altro che Bunga bunga!
Vincenzo Branca
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