LONDRA – Come salvare il pianeta, e se stessi, restando seduti a tavola. E’ la sfida lanciata da un gruppo di scienziati britannici, che in collaborazione con il Wwf (World Wildlife Fund, il Fondo mondiale per la protezione della natura) hanno ideato una dieta ecosostenibile: mangiando i piatti da loro proposti, si fa bene alla Terra, alla propria salute e pure al proprio poirtafoglio, con un cospicuo risparmio economico. Bastano infatti 35 euro alla settimana, meno di 150 euro al mese (a persona), per mangiare sano e difendere il mondo dai gas nocivi e dal dispendio energetico che provocano il cambiamento climatico, affermano gli autori del progetto. E la differenza che si può fare con le scelte dietetiche è enorme: se ogni cittadino britannico seguisse alla lettera il menù suggerito dal Wwf, le emissioni serra del Regno Unito potrebbero ridursi della metà.
I ricercatori del Rowett Institute of Nutrition and Health della Aberdeen University, che hanno chiamato il loro programma “Livewell Diet” (Dieta del vivere bene), non hanno il potere di imporre a tutta la popolazione nazionale di seguire i loro consigli, ma intendono rivolgersi a qualcuno che ha un po’ più di potere di loro: il primo ministro David Cameron, chiedendogli che il pacchetto di menù settimanali da essi proposto venga adottato ufficialmente dal governo come linee guida per scuole, ministero della Sanità, consumatori. Un esempio: il lunedì, per la prima colazione, cereali ricchi di fibre con latte semiscremato, toast integrali e marmellata; a pranzo una minestra di lenticchie e un sandwich di scampi e maionese su pane nero; a cena un curry di pollo e riso, con una fetta di pita. Ogni giorno della settimana si cambia: lo stesso piatto non viene mai proposto due volte nell’arco di sette giorni. Grande varietà di cibi, dunque, e piatti succulenti, in modo da accontentare anche il palato, che tuttavia non richiedono una preparazione lunga o complessa.
La Livewell Diet è infatti pensata all’insegna della semplicità in cucina, oltre che dei prodotti naturali, che fanno bene alla salute. Il principio base è che impone di ridurre drasticamente il consumo di carne e di cibi pronti per l’uso, ossia tutto ciò che può provocare disturbi cardiaci e diabete, ma costituisce anche un killer per l’ambiente. In Gran Bretagna, ogni individuo consuma una media di 79 chili di carne all’anno, quantità giudicata insostenibile dagli scienziati della Aberdeen University, che vorrebbero abbassarla a 10 chilogrammi annuali, pari a poco più di 200 grammi alla settimana. “Il cibo che mangiamo fa parte di un complesso ecosistema di cui fanno parte tutti gli abitanti del pianeta”, afferma il Wwf presentando l’iniziativa.
“Un quinto di tutti i gas serra prodotti al mondo vengono dall’agricoltura. Un hamburger mangiato a Londra, a New York o a Roma ha un potenziale distruttivo sulla foresta amazzonica. Se tutti i terrestri mangiassero come mangia abitualmente un europeo o un americano, entro il 2050 ci servirebbero due pianeti Terra per nutrirli”. Importante è non solo quali prodotti si comprano per mangiare, ma pure dove si comprano, da quanto lontano devono arrivare. Spiega Colin Butfield, uno degli esperti che hanno creato la dieta eco-sostenibile: “Quanto fertilizzante viene usato per far crescere i pomodori? E quanti gas serra sono stati immessi nell’ambiente dall’aereo che ha trasportato l’agnello dalla Nuova Zelanda? Se ci pensi, ti dovrebbe passare l’appetito”.
Le percentuali della dieta del buon vivere sono 35 per cento di frutta e verdura, 29 per cento di cereali, 8 per cento di carne, pesce e uova: per una vita sana e un pianeta sano. Il menù per la settimana ce l’avete sotto gli occhi. Prendete pentole e padelle, forchetta e coltello, e andate a salvare voi stessi e la Terra, se ne avete voglia.
Fonte Repubblica.it
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