Andy Murray medaglia d’oro sull’erba di Wimbledon, il sogno diventa realtà. In finale Roger Federer si è piegato di fronte alla superiorità in campo dello scozzese, numero quattro del mondo, che lo ha battuto per 6-3, 6-1, 6-4 e si è laureato campione olimpico. Un match a senso unico durato 1h56′ di gioco, in cui il 25enne di Dunblane si è imposto sull’elvetico, numero uno del mondo e del seeding. A sorpresa nella finale per la medaglia di bronzo, invece, l’argentino Juan Martin Del Potro ha avuto la meglio sul serbo Novak Djokovic in due set per 7-5, 6-4.
Per l’allievo di Ivan Lendl, che in carriera non ha mai vinto un torneo del Grande Slam, corona un sogno sul Campo Centrale dell’All England Club. Quattro settimane, sulla stessa erba, il suddito di Sua Maestà si è arreso contro Federer nell’epilogo del torneo di Wimbledon. Stavolta, la trama è completamente diversa. Murray non si fa condizionare dalla pressione e non concede chance. Il fuoriclasse di Basilea, che ai Giochi vanta “solo” un oro in doppio con Stanislas Wawrinka a Pechino 2008, incappa in una giornata nera: 31 errori gratuiti e un imbarazzante 0/9 alla voce “palle break”.
Lo scozzese, invece, colpisce ogni volta che si presenta la chance. La prima accelerazione arriva nel sesto game: allungo sul 4-2 e il pubblico si scalda. Il padrone di casa non sbaglia nulla, mette a segno un altro break contro un rivale frastornato e chiude il primo set per 6-2 per 37 minuti. Federer è l’ombra del giocatore ammirato sullo stesso campo a luglio: sbaglia più di una volee nei pressi della rete e sparacchia quando rimane sulla linea di fondo.
Il rossocrociato scivola sotto 0-2 nel secondo set, potrebbe tornare in corsa sfruttando almeno una delle 6 palle break a disposizione. Niente da fare, Murray non sbaglia mai quando è con le spalle al muro e allunga ancora (5-0). Federer conquista interrompe la serie di 9 game consecutivi del rivale, che chiude senza problemi 6-1 dopo 1h23′ di gioco. Il match appare segnato e l’ulteriore conferma arriva nel quinto game del terzo parziale: Murray strappa nuovamente il servizio al rivale (3-2) e mette la freccia per lo sprint. Il traguardo è vicino, per tagliarlo niente di meglio del quinto ace: 6-4 e medaglia d’oro per Mr. Murray.
Fonte: LA STAMPA.IT
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