LONDRA – Il Coni ha escluso dalla delegazione olimpica azzurra l’atleta Alex Schwazer, risultato positivo all’Epo. Anche l’allenatore dell’atleta, Didoni, ha confermato la notizia. Ecco il comunicato del Coni: “Il presidente, Giovanni Petrucci, sentito il capo delegazione, Raffaele Pagnozzi, ha disposto l’esclusione immediata dalla squadra olimpica di un atleta che non è ancora giunto a Londra. Per tale atleta infatti il CONI ha ricevuto nel primo pomeriggio di oggi una notifica di esito avverso per un controllo antidoping disposto precedentemente dalla WADA. Il capo gruppo della disciplina interessata è stato prontamente informato dal Coni per gli adempimenti di conseguenza“. Tra l’informativa della Wada e la notifica dell’esclusione sono trascorse meno di due ore.
LE PAROLE DELL’AZZURRO – «Meglio che non mi chieda come sto, ho sbagliato…». Al telefono con l’Ansa Alex Schwazer trasmette la disperazione dell’ atleta che nel volgere di metà pomeriggio è passato dalla gloria sportiva alla vergogna. Infatti spiega in una dichiarazione «Volevo essere più forte per questa Olimpiade, ho sbagliato. La mia carriera è finita».
IL TECNICO: «NON HA GIUSTIFICAZIONI» – “Non ho neppure voluto chiedergli perché l’ha fatto: non ci sono giustificazioni. A 28 anni si è uomini, non più ragazzi. Alex deve crescere e cambiare vita“: è duro il commento del tecnico della marcia, Michele Didoni, alla notizia della positività al doping di Schwazer. “Mi ha telefonato – racconta all’Ansa – continuava a ripetere puerilmente ‘mi prendo tutte le responsabilità’, senza capire che il suo gesto individuale ricadrà su tanti. La madre stava per essere ricoverata al pronto soccorso per la tensione. Un gesto “individuale“, sottolinea Didoni, che ricade “tutte le persone che in questi mesi si sono adoperate per aiutarlo a tornare in alto. Come il sottoscritto in quanto suo allenatore, la federazione, l’arma dei carabinieri. Senza dimenticare i suoi cari, sua mamma oggi stava per essere portata al pronto soccorso per la tensione del momento. Non ho neppure voluto chiedergli perché l’ha fatto. Perché non ci sono giustificazioni“.
Fonte: corrieredellosport.it
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