Gokhan Inler è proprio quello di garantire la qualità al gioco del Napoli. I movimenti, tuttavia, sono quelli del regista, come la posizione che occupa dinanzi alla difesa. Con lui nel ruolo di centrale, saranno Behrami o Dzemaili ed Hamsik i due interni, mentre sulle fasce agiranno Maggio e Zuniga. Insomma, Inler è convinto che il Napoli potrà continuare a crescere. «La squadra è più compatta, siamo quelli dello scorso anno tranne Lavezzi, ed abbiamo un allenatore che è il nostro valore aggiunto. Sarà difficile batterci».
Napoli si aspetta grandi cose: condivide le attese?
«Da domenica si comincerà a fare sul serio. Le prime giornate sono sempre particolari, dobbiamo stare attenti. Sul piano personale, voglio il primo gol in campionato, visto che l’ultimo l’ho segnato con l’Udinese proprio contro il Napoli».
Ci si deve attendere un grande Napoli, allora?
«Dobbiamo dimostrare sul campo di essere una grande squadra. Quest’anno non vogliamo trascurare nulla, compresa l’Europa League».
Sul piano tattico, la novità di quest’anno è il centrocampo a 5: Mazzarri vuole valorizzare al massimo le caratteristiche di Hamsik e le sue.
«Mi trovo meglio, certo, anche perché in questo modo gioco pure in Nazionale».
Un passo indietro: cosa le è rimasto della notte di Pechino?
«La delusione e l’amarezza di essere ritornati indietro senza la Supercoppa. Nell’insieme, l’esperienza è stata positiva, è stato bello vedere la Cina. Comunque, siamo calciatori e dobbiamo pensare solo al campo e, dunque, alla gara di Palermo per l’esordio in campionato».
Qual è il suo centrocampista simbolo?
«Ammiro Pirlo, giocatore di grande personalità. Forse io sono un po’ diverso da lui. Apprezzo pure Xavi, Lampard e Gerrard, ciascuno interpreta il ruolo a modo suo, però. Non esiste uno standard, per intenderci. Io provo a rubare i loro segreti».
Il precampionato ha confermato le grandi qualità tecniche di Lorenzo Insigne: secondo lei è pronto per la serie A?
«Questo ragazzo mi ricorda molto Di Natale, gli somiglia tanto e gliel’ho anche detto. Ha fatto bene in B e avrà la possibilità di dimostrare quel talento anche in serie A».
Proviamo a fare qualche pronostico: chi vincerà lo scudetto?
«La Juve è favorita, anche se ogni stagione fa storia a sé. Milan ed Inter restano competitive, hanno preso giocatori giovani e saranno sempre grandi squadre. Zeman, con la sua Roma, potrebbe essere la sorpresa».
Intanto, il calcio è alle prese con l’ennesimo scandalo…
«È un argomento che non seguo e nemmeno m’interessa. Per me, il calcio italiano resta tra i più difficili e competitivi. Ed è stato questo l’unico motivo che mi ha spinto a giocare qui».
Ci racconti la sua passione per la boxe: le piace incrociare i guantoni?
«È uno sport che mi è sempre piaciuto, seguivo Cassius Clay e poi Tyson. Ora, mi alleno e di tanto in tanto mi diverto con Patrizio Oliva che mi sta insegnando parecchie tecniche».
La boxe, va bene, ma lei è anche un discreto giocatore di tennis.
«Seguo da tifoso il mio amico e connazionale, Roger Federer, un ragazzo educato e perbene. L’altro giorno mi sono esaltato nel vederlo vincere a Cincinnati, merita tutte le soddisfazioni possibili. Svelo uno curiosità: anche lui come me ama il numero 88, perché è nato l’8 agosto».
Fonte: La Gazzetta dello Sport
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