Perché Sanremo è Sanremo? Direi che, senza le sue donne, il festival non verrebbe neanche ricordato. Scenografia che cambia ogni anno, anche se le scale rimangono sempre al loro posto. Le canzonette da tormentone e il conduttore che varia. Pole position per Pippo Baudo, ma non più preso in considerazione per i flop delle ultime edizioni da lui presentate. Volendo considerare solo gli anni dal 1991 a seguire, diversi personaggi hanno toccato in punta di piedi o con estrema prepotenza il palco dell’Ariston. Da Mike Bongiorno a Piero Chiambretti, da Fabio Fazio a Paolo Bonolis con il suo alterego Luca Laurenti. Non dimenticando Raimondo Vianello e Giorgio Panariello, nonché Massimo Ceccherini ed Enrico Papi che accompagnavano Raffaella Carrà nel 2001.
La differenza sostanziale tra le diverse edizioni? Le donne che falcavano con passi timorosi la scala del teatro Ariston. Capelli lunghi e corti, bionde e brune, italiane e straniere. La “valletta” del Festival di Sanremo ha acquisito sempre più importanza e, di conseguenza, responsabilità. Da bella presenza a presentatrice delle canzoni, da ballerina a co-conduttrice di fatto. E pensare che dal 1951 al 1954 neanche l’aspetto gradevole serviva, dato che quelle edizioni furono trasmesse unicamente in radio. Forse sono state le uniche del vero Festival della canzone italiana in cui i brani erano i veri protagonisti.
Per la scelta della donna da palcoscenico si cerca tra le pagine dei giornali di gossip. Nel 1991 Andrea Occhipinti si fece accompagnare da Edwige Fenech, bomba sexy della commedia erotica italiana tra gli anni Settanta e Ottanta. Dal 1992 al 1996 unico padrone di casa è stato Pippo Baudo. Si è circondato di modelle, attrici, cantanti e presentatrici. Da Milly Carlucci a Lorella Cuccarini, da Claudia Koll a Sabrina Ferilli, passando per Anna Oxa e Valeria Mazza. L’anno successivo Valeria Marini, con Mike Bongiorno e Piero Chiambretti, ha varcato le soglie del teatro dei fiori. Raimondo Vianello ha preferito il fascino da passerella di Eva Herzigova e l’intelligenza di Veronica Pivetti. Unica e sola Laetitia Casta nell’edizione di Fabio Fazio del 1999 con il premio nobel Renato Dulbecco.
E dopo gli “stacchetti” e le gaffe nel pronunciare il nome dell’artista, con relativo direttore d’orchestra, ecco che la donna prende il posto di comando. Raffaella Carrà, edizione 2001, apre le danze per una rivoluzione mediatica all’interno del Festival stesso. Infatti dopo di lei, tre anni più tardi, Simona Ventura allunga il suo curriculum con la conduzione esclusiva del palcoscenico. Nulla da obiettare. Aggressiva e energica la sua “perfomance” di 5 giorni. Meno convincente è stata quella di Antonella Clerici dell’anno scorso. Poca obiettività è stata riscontrata, ma ha ottenuto risultati ottimi per quanto concerne lo share.
E proprio colei che ha chiuso il 2010, apre il Festival di Sanremo 2011 raccogliendo gli spartiti lanciati dagli orchestrali come protesta per il verdetto finale della scorsa edizione. Un vero e proprio gioco della staffetta con Gianni Morandi. Che ha accettato la sfida di Sanremo senza molte remore. Ha formato la sua squadra con due comici amati dal pubblico, Luca e Paolo, e con due splendide bellezze da copertina. È l’unico modo che abbiamo per definirle. Certo, sia Elisabetta Canalis sia Belen Rodriguez sono due bellissime more dal fascino indiscutibile. Questa è l’unica cosa di cui, per ora, si è a conoscenza. Oltre, ovviamente, alla loro indiscutibile capacità di conquistarsi le copertine dei giornali per le love story con George Clooney e Fabrizio Corona.
Roberta Santoro
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