Presentazione ufficiale al centro tecnico di Castelvolturno per Giandomenico Mesto, Omar El Kaddouri e Bruno Uvini. Ad introdurli il direttore sportivo, Riccardo Bigon: “Questi tre acquisti sintetizzano la nostra scelta, ovvero giovani talenti ed elementi esperti, un binomio che portiamo avanti da tempo. Il calcio ci insegna sulla carta che adesso il giudizio sul mercato non può essere completo. La rosa, comunque, appare omogenea e completa. Sarà il campo a dare il responso, ne parleremo poi a fine stagione. E’ stato un mercato complicato, è troppo lungo e credo sia controproducente. Non bisognerebbe chiuderlo a campionato iniziato, poi siamo in un periodo di crisi. E’ stato difficile, noi avevamo degli obiettivi di consolidamento interno che esterno cercando nuove pedine e abbiamo fatto il nostro senza fare grossi proclami come è nel nostro stile. Non abbiamo la Champions, c’è la possibilità di far ruotare più giocatori. Il ciclo duro non ci spaventa, siamo abbastanza abituati a giocare ogni tre giorni e cercheremo di trasformare l’eccezionale in qualcosa di normale. Personalmente non guardo mai troppo lontano, mi concentro sull’immediatezza. In certi ruoli abbiamo due titolari, ci sono giocatori di pari livello. Ora pensiamo soltanto al Parma. Lorenzo Insigne? C’è orgoglio nel vedere un ragazzo napoletano che esordisce in nazionale. Credo che anche in questo caso spesso si vada a cercare chi ha il merito di aver scoperto il talento, penso sia sempre fondamentale il lavoro di equipe. Lorenzo è la punta di un iceberg, sono convinto che ci saranno altre soddisfazioni per un settore giovanile di ottimo livello che ha eccezionali risorse umane. Voglio togliere attenzione su Insigne e lo farò per tutto l’anno: questo ragazzo sta affrontando troppo in fretta tante cose, lui deve pensare ad allenarsi bene imparando dai campioni che abbiamo. La continuità è fondamentale nel calcio, puntiamo su questo, così si possono ottenere risultati importanti. Ho la convinzione che sia un’arma in più, poi vedremo. La concorrenza è sempre positiva e fa bene. Abbiamo la convinzione di potercela giocare con tutti nel gruppo di sei squadre che si contenderanno i primi posti. Farne parte in pianta stabile è il coronamento di un progetto di crescita. La Juve ha qualcosa in più in partenza, con le altre ce la giocheremo. Le scelte di un giovane come Uvini sono naturalmente condivise con l’allenatore: è il settimo campionato che cominciamo assieme. E’ normale che le cose si fanno di comune accordo, poi in ogni operazione c’è gradimento massimale oppure si arriva ad un compromesso”. Tocca a Giandomenico Mesto: “Sicuramente non mi occupo di valutazioni di mercato, sono assolutamente contento di essere qui. Sono sempre strato ambizioso, mi trovavo in un ottimo club, ma volevo migliorare ancora. Ho aggiunto un tassello di qualità alla mia carriera. Mazzarri? L’ho trovato come era alla Reggina, è un allenatore motivato, puntiglioso che non lascia nulla al caso. E’ il suo segreto. Sono stato contento di accettare questa destinazione. La mia posizione è sulla fascia destra, ma mi metto a disposizione per qualsiasi evenienza. L’inserimento per me è stato facile, conoscevo tanti giocatori. Questo è davvero un bel gruppo e mi dà lo stimolo di fare il massimo in allenamento. Ho voglia di imparare. Per me Napoli non è un punto di arrivo, c’è bisogno di lavorare tanto e lo sto facendo. Ringrazierò con i fatti la società, ora sta a me dimostrare tirando fuori il meglio di me stesso. Mi piacerebbe vincere e sfrutterò al meglio le possibilità che mi verranno concesse. Ognuno di noi si metterà al servizio della squadra e dell’allenatore per vincere ogni partita. Il 16? E’ la data del mio matrimonio”. Riccardo Bigon parla anche dei rinnovi e degli obiettivi stagionali: “Campagnaro e De Sanctis? Lavoriamo per trovare la quadratura dell’intesa, stiamo discutendo tra persone che si conoscono da anni e che si stimano. Non credo ci saranno problemi in ogni caso. Questo è un gruppo che ha una forza anche nel rapporto personale. Mazzarri? Lui ne ha già parlato, ha voluto fare questa scelta di restare a scadenza, lo ritiene doveroso. Ci sarà tempo per discutere della cosa, è una consuetudine per allenatori di un certo livello avere contratti annuali. Non ci sono problemi. I fatti dimostrano che i rapporti sono buoni. Cavani? Il rinnovo è stato molto importante anche se quello fondamentale era quello dell’anno prima. Era comunque blindato, ma era fondamentale trovare un’intesa. Personalmente mi lascia stupito la domanda sulla partecipazione a cose che riguardano il mio lavoro. L’acquisto di Pandev è stato un colpo di mercato importante: è stato una fonte di grande soddisfazione. E’ il vero top player in un mercato italiano che ha dimostrato che era impossibile arrivare a giocatori del genere. Lo scudetto? Mi viene un certo prurito alle parti basse, ci sono tanti gufi in giro, vogliono caricarci di pressione. Ripeto, la Juve è un gradino sopra, le altre 5-6 dove siamo anche noi, si giocano gli altri primi posti. Poi vedremo a che punto arriveremo”. Tocca ad Omar El Kaddouri: “I paragoni eccellenti non mi piacciono, Zidane ha fatto tante cose, Hamsik le sta facendo, io devo ancora dimostrare. Per il momento, preferisco non essere accostato a nessuno. Ci sono tante partite per il Napoli quest’anno, c’è il campionato, l’Europe League e la Coppa Italia. Ognuno avrà la sua opportunità. Come ha detto la società, c’è il doppio ruolo proprio per le tante competizioni. Spero di fare bene. Ho cominciato da trequartista, ma l’anno scorso a Brescia ho fatto la mezz’ala e la seconda punta e mi sono trovato molto bene. Non ho preferenze. Arrivare a fine mercato in una nuova squadra non è mai semplice, però non ho accusato problemi. C’è grande unione. Ho scelto il 13, gli altri erano occupati. Il mio preferito è il 10, ma sia a Brescia che a Napoli è stato ritirato. Non l’avrò mai, questo dovrebbe portare fortuna. Presto visiterò la città”. Tocca a Bruno Uvini: “Oggi comincio le lezioni di italiano. Thiago Silva per me è un idolo, è uno dei migliori difensori al mondo. Mi ha consigliato di venire qui. In Brasile Lucio è un punto di riferimento, l’accostamento mi lusinga, ma io sono Bruno Uvini e spero di dimostrare in Italia quanto valgo. Questa è una squadra forte, l’ho seguita pure nello scorso anno, ci sono giovani ed esperti, ci siamo rinforzati ancora. Io spero di ritagliarmi uno spazio. Spero di essere pronto a livello tecnico e fisico in modo da poter essere all’altezza dei tifosi. Ho giocato a quattro in Brasile, posso fare anche la difesa a tre. Posso fare il centrale o il centro-destra, sono a disposizione di Mazzaarri. Sono stato accolto molto bene dal gruppo. La prima impressione è stata straordinaria, mi sono sentito subito a mio agio come se fossi a casa mia. Abbiamo tutto per lottare per lo scudetto. Prestito a gennaio? Sto qui, penso al Napoli. Darò il meglio, poi la decisione è del club e dell’allenatore. Manca ancora tanto, vedremo cosa succederà. Il numero 3? E’ il giorno del mio compleanno e con questa maglia ho vinto il campionato under 20 con il Brasile e vincerò anche qui. Careca? In Brasile tutti parlano del Napoli. Careca, Caio Ribeiro elogiano questa piazza, i tifosi sono eccezionali: vivono per la squadra. Il Tottenham? E’ stata un’esperienza buona per la mia vita. Lo stile inglese è diverso dal Brasile e naturalmente dal calcio italiano. Qui il ritmo è alto, per un difensore è il migliore del mondo il campionato italiano. In Brasile gli allenamenti hanno un’altra intensità, comunque anche da noi si sta migliorando con elementi del calibro di Forlan e Seedorf. I Mondiali del 2014? Sicuro voglio giocare bene nel Napoli e poi conquistare un posto nella Selecao. Se mi fermo qua, ho maggiori possibilità di essere convocato”.
Fonte: radiomarte.it
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