La legge n° 214 del 22 dicembre 2011, della manovra finanziaria Monti, ha stabilito che a partire dal 1° luglio 2012 le pensioni, così come gli stipendi ed i compensi comunque dovuti, di importo superiore ai 1000 euro, devono essere pagate utilizzando strumenti elettronici disponibili presso banche e poste, comprese le carte prepagate. Il limite di 1000 euro potrà essere modificato in futuro con decreto del ministero dell’Economia. Tuttavia fino al 30 settembre 2012 la fase sarà ancora transitoria: sarà ancora possibile scegliere la modalità di riscossione e i pagamenti mensili delle pensioni verranno comunque disposti.
I pensionati che non abbiano già provveduto a scegliere la modalità preferita per la riscossione in alternativa ai contanti, dovranno farlo entro il prossimo 30 settembre. Le alternative sono appunto: l’accredito in conto corrente, su libretto postale o su carta ricaricabile.
La campagna contro il contante non ha solo ragioni di semplificazione ma soprattutto di sicurezza. L’uso del contante è rischioso per i pensionati stessi: nel 2011 i furti negli uffici postali sono aumentati del 17% rispetto al 2010. Ricevere la pensione sul conto corrente o sul libretto postale è più comodo ma anche più conveniente.
I pensionati che ricevono ancora la prestazione in contanti sono 2,2 milioni (450.000 con trattamenti superiori a 1.000 euro e 1.750.000 con trattamenti inferiori a questa cifra) a fronte dei 3,5 milioni che erano nel 2008. Nel complesso i pensionati Inps sono 13,8 milioni.
Qualora i beneficiari siano impossibilitati per gravi motivi di salute o provvedimenti restrittivi a farlo personalmente, il soggetto delegato alla riscossione può recarsi al suo posto presso gli uffici bancari o postali aprendo, in deroga alle norme vigenti, un conto corrente o di un libretto di risparmio postale intestato al pensionato beneficiario.
Nel caso non venga comunicata la modalità di riscossione alternativa ai contanti, “le somme accantonate saranno restituite all’Inps”, cioè il pensionato potrebbe non poter riscuotere la rata di ottobre.
Giusy De Angelis
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