Classe 1981. Gerusalemme, città di nascita. Registrata all’anagrafe con il cognome Hershlag, Natalie Portman (cognome della nonna materna) è la miglior attrice protagonista del 2011. Presentatasi in uno splendido abito prugna firmato Rodarte, il red carpet si è illuminato con il suo sorriso e la fierezza con cui mostrava il suo pancione oramai “invadente”. Un cigno nero, ora dalle dolci armonie, che ha incantato. Tanti gli sforzi per immedesimarsi nella parte. Tanti i sacrifici. Dieci i chili persi per adattare il suo corpo a quello del personaggio e dure lezioni di danza classica per essere credibile, non solo agli spettatori, ma anche a chi la riprendeva dietro la macchina da presa. Il thriller psicologico Black Swan, regia di Darren Aronofsky, ha coinvolto il suo pubblico anche grazie allo spessore del personaggio di Nina, ballerina scelta come protagonista del Lago dei Cigni, e all’interpretazione sublime della Portman.
Un’interpretazione da Oscar dovuta anche al curriculum di grande rispetto della futura mamma. Ricordiamo la sua partecipazione nel ruolo della principessa Amidala in Guerre Stellari di George Lucas e in quello di Anna Bolena in L’altra donna del Re di Justin Chadwick. Gli esordi sono ravvisabili nel 1994, quando Luc Besson scritturò la tredicenne per il ruolo della “adulta” bambina accanto a Jean Reno in Leon. Fu notata anche da alcuni dei registi più apprezzati del cinema. Risulta infatti che, nel 1996, Woody Allen incluse nel cast della commedia Everyone says I love you la “piccola” Natalie e, nello stesso anno, venne presentato un film di Tim Burton – Mars Attacks – che vedeva la Portman accanto a nomi quali Jack Nicholson e Danny DeVito. Elencare l’intera filmografia è quasi impossibile, nonostante la sua giovanissima età. Da Zoolander a La mia adorabile nemica, da Closer a V per Vendetta. E molti altri ancora.
L’Oscar di domenica scorsa è solo un punto di arrivo, nonché di inizio, della sua carriera da attrice professionista, non più da “addomesticare”. Una donna di 160 centimetri circa che sfida la sua stessa forza psichica e il suo stesso corpo per “entrare” letteralmente nei panni del personaggio. Un ruolo difficile che l’ha aiutata a maturare professionalmente. Un’impronta filmica difficile da “scrollarsi di dosso” a differenza di altre del suo passato, secondo un’intervista rilasciata proprio in occasione dell’ 83esima edizione degli Academy Awards.
Edizione, questa, in cui gli italiani non hanno portato a casa nulla se non la vittoria “in passerella”. Numerosi, infatti, gli abiti di stilisti italiani scelti dalle star e ammirati, per la loro eleganza, dal pubblico di tutto il mondo. Il tripudio della moda italiana sul red carpet e il ricordo di due grandi personalità del nostro Paese scomparsi nel 2010: il maestro Mario Monicelli e il produttore cinematografico Dino De Laurentiis. Per altre valutazioni e considerazioni su vincitori e vinti agli ultimi Oscar consigliamo l’approfondimento della rubrica di cinema. Per quanto concerne Natalie Portman, d’ora in poi si godrà la gravidanza in compagnia del fidanzato (nonché coreografo del film) Benjamin Millepied. Sogna solo che nasca sano e forte. Un piccolo ballerino a quanto risulta. La futura mamma ha, infatti, confessato che il bimbo scalciava durante le parti musicali dello show e nel corso della premiazione.
Roberta Santoro
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