25 anni appena compiuti e poi l’ allarme che semina il panico in tutte le Università europee. La Commissione europea aveva confermato che: «Nel bilancio Ue 2012 sono finiti i soldi per pagare le fatture già emesse per una serie di fondi europei, tra cui il Fondo sociale, il programma Erasmus e il fondo per la Ricerca e Innovazione». Il prorettore alle relazioni internazionali Carla Salvaterra cerca tuttavia di rasserenare il clima «L’agenzia nazionale ha comunicato di aver già ricevuto l’80% dei fondi per la mobilità internazionale. Resta un’incertezza per il restante 20%, ma su questo ci sarà un incontro a Bruxelles il 24 ottobre». L’Alma Mater da sempre in vetta alle classifiche per quanto riguarda la mobilita internazionale, che conta circa mille studenti sui 1.700 che partono tra il primo e il secondo semestre, ha cercato di capire cosa stava succedendo, e soprattutto a che punto era arrivato il flusso dei fondi.
L’Unione europea infatti gira i soldi stanziati per l’Erasmus alle diverse agenzie nazionali che a loro volta siglano i contratti con i vari atenei. Per coprire le borse di studio agli studenti italiani in partenza, i contributi dell’agenzia (quindi della Ue) si uniscono a quelli del Fondo giovani del ministero e a quelli dell’Ateneo. «Anche per i nostri studenti la copertura è sicura per l’80% e lo stesso vale per gli stranieri che vengono qui, perché le agenzie hanno in cassa la stessa percentuale di finanziamento. Ora vedremo per il restante 20%, ma l’Ateneo di Bologna non penalizzerà in alcun modo gli studenti. Ci vorrà un po’ attenzione, ma la situazione non è così drammatica» ha dichiarato il prorettore alle relazioni internazionali Salvaterra. Resta da capire cosa succederà in futuro, anche se la Commissione europea è fiduciosa di poter salvare l’Erasmus. «Changing life opening minds for 25 years» è lo slogan creato per i 25 anni del piu noto programma di scambio europeo. Dal 1987, anno in cui i primi 3000 studenti hanno partecipato al progetto, sono stati più di 2 milioni gli studenti in mobilità. 33 sono i paesi partecipanti, l’Italia conquista il quarto posto nell’Unione Europea per quanto riguarda la mobilità outgoing Erasmus, mentre è al primo posto per la mobilità di studenti con bisogni speciali.
Strasburgo si è attivata subito, e in commissione bilancio sono stati approvati nei giorni scorsi emendamenti per evitare i tagli del Consiglio Ue sul programma Erasmus. Anche i diretti interessati hanno chiesto chiarezza a Bruxelles. «Abbiamo bisogno di una soluzione a lungo termine che garantisca i finanziamenti per tutte le prossime generazioni di studenti Erasmus», ha sottolineato la presidente dell’Unione degli studenti europei Karina Ufert, esortando i 27 a riconoscere l’importanza dei programmi europei di mobilità quando decideranno il bilancio Ue per il periodo 2014-2020.
Giusy De Angelis
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