Oggi, nell’era comunitaria dei social network, scoprire le date di nascita dei nostri amici e conoscenti non è mai stato tanto semplice: basta un click per ricordarsi dei compleanni, fare gli auguri ed evitare le eterne figuracce connesse alle dimenticanze. Ma, regole del bon ton a parte, sicuramente tutti avrete notato come i compleanni si distribuiscano in maniera tutt’altro che uniforme: a giorni privi di nascite, se ne contrappongono altri decisamente troppo “pieni” di compleanni, tanto da far pensare che esistano dei giorni “preferiti” per venire al mondo. Casualità statistica, destino o misteriose influenze? Esistono delle regole che determinano la fertilità, l’avvicendamento delle nascite e i boom demografici? Oppure la vita e la morte sono frutto soltanto dei voleri di un capriccioso Fato? Da sempre l’essere umano tenta di dare un senso alla propria esistenza, e, tra le altre questioni su cui l’uomo si è interrogato, probabilmente sin dalle origini della cultura, quella della fertilità e della previsione delle nascite sembra occupare un posto centrale: le tematiche della fertilità femminile e della gravidanza, o dell’influenza che la data di nascita può avere sulla personalità dell’individuo affascinano da sempre l’essere umano, che ha tentato di isolare delle variabili ricorrenti allo scopo di fare previsioni. Previsioni che si connettono primariamente all’astrologia, al movimento delle stelle e dei pianeti (ma anche all’alternanza delle stagioni calde e fredde) che si ritiene abbiano una insospettabile influenza nei più svariati ambiti della vita “terrestre”.
Cicli lunari e fertilità. La Luna, satellite della Terra, è sempre stata considerata uno dei pianeti che maggiormente influenza i cicli della vita umana, in particolare quelli legati alla crescita e alla nascita: se da una parte è vero che la Luna, con la forza di attrazione gravitazionale che esercita sulla crosta terrestre, è responsabile di fenomeni come le maree, d’altra parte, però, appaiono dubbie svariate altre credenze, come quelle che ipotizzano l’esistenza di una connessione tra le fasi lunari e quelle relative ai raccolti e alle semine, oppure alla crescita di unghie e capelli, e addirittura la congiunzione dei cicli lunari con ciclo mestruale, fertilità e gravidanza. Si tratta di superstizioni antiche che accompagnano i misteri della vita e della nascita: da sempre mamme e nonne sono attente a contare i giorni secondo un calendario lunare per prevedere con esattezza la data del parto della puerpera, mentre le ostetriche riferiscono un incremento sensibile dei parti nei giorni di luna piena. Quanto c’è di vero? Esiste un momento “prediletto” per nascere? Il pediatra milanese Italo Farnetani, da anni impegnato nella catalogazione delle nascite, ritiene di si. Esiste un giorno più “fortunato” degli altri per le nascite, che varia di anno in anno ma che è sempre e comunque soggetto all’influenza dei cicli lunari – e in particolare della luna piena – sulla gravidanza: la spiegazione scientifica sarebbe che l’alternanza tra la luce diurna e quella notturna – e soffusa – della luna piena stimolerebbe l’epifisi, ghiandola del cervello preposta alla secrezione di ormoni sessuali, favorendo l’avvio del travaglio. Esisterebbe quindi un giorno “favorevole” alle nascite: e se nell’anno 2009 le previsioni del dott. Farnetani hanno indicato la notte del 31 Dicembre, ovviamente rischiarata dalla luna piena, come “giorno X”, con l’attesa di quasi 5mila nascite italiane, nell’anno 2010 lo “scettro” del giorno con più nascite è passato al 23 Settembre (che secondo le attese ha portato la cicogna in più di 5mila famiglie italiane), andando a rafforzare il primato di mese più “prolifico” che Settembre già possiede da parecchi anni, con la maggior parte dei concepimenti avvenuti tra Dicembre e Gennaio, a cavallo delle feste natalizie che si rivelano, per motivi tutt’altro che incomprensibili, di anno in anno “fertilissime”.
Il metodo Jonas e la ricerca di Oliver Kuss. Eugene Jonas può senza dubbio essere considerato predecessore di Italo Farnetani: scienziato cecoslovacco, astrologo per passione, Jonas elaborò un famoso “metodo” in grado di prevedere le nascite attraverso il calcolo dei periodi fertili della donna, che varia a seconda della sua data di nascita. Nello specifico, secondo Jonas la donna raggiungerebbe la massima fertilità, e avrebbe quindi più possibilità di concepire, in quei momenti in cui la Luna e il Sole formano, insieme alla Terra e altri pianeti, un angolo coincidente a quello presente nella volta celeste al momento della sua stessa nascita. Insomma, secondo Jonas “vita chiama nuova vita”, perché ogni donna avrebbe più possibilità di rimanere incinta quando i pianeti sono allineati allo stesso modo che nella data della sua nascita. Il metodo Jonas permetterebbe addirittura di “decidere” il sesso del nascituro, sempre attraverso una serie di calcoli astrali. E se questa affascinante ipotesi gode di forte credito presso gli ambienti “astrologici”, a smentirla arriva uno studio statistico condotto dallo scienziato tedesco Oliver Kuss, che insieme agli altri ricercatori dell’Università di Halle ha incrociato i dati relativi a più di quattro milioni di nascite avvenute tra il 1966 e il 2003 con oltre 470 fasi lunari, dimostrando che non vi è alcuna coincidenza tra la luna piena e l’incremento delle nascite, che si distribuiscono uniformemente durante tutto il ciclo lunare, senza mai toccare picchi degni di nota. Eppure, la ricerca conferma il mese di Settembre come quello con più compleanni, e aggiunge un altro interessante dato: la maggior parte delle nascite si concentrerebbe nei primi giorni della settimana, tra lunedì e martedì. Frutto della casualità?
Mese di nascita e fertilità. Un altro singolare studio che connette la data della nascita alla fertilità è stato condotto da un’équipe austriaca dell’Università di Vienna, guidata dalla ricercatrice Susanne Huber e pubblicato sulla rivista Human Reproduction. Il gruppo di ricerca non ha fatto altro che acquisire i dati relativi ai mesi di nascita della popolazione austriaca a partire dal 1967, e incrociando questi rilievi con il numero di figli per ciascun individuo, ha fatto delle interessanti quanto curiose scoperte. A quanto pare, gli uomini nati nei mesi autunnali sarebbero meno prolifici di quelli nati in primavera, con la possibilità di non diventare mai padri che supera di un buon 10% quella degli uomini nati tra Marzo e Maggio; al contrario, le donne nate nei mesi invernali, soprattutto a Dicembre, risultano le più feconde, rispetto a quelle nate a Luglio, che invece avrebbero il 13% in più di probabilità di non dare alla luce nemmeno un bebè. Una situazione che sembra influenzata non tanto dalle stelle e dai pianeti, quanto piuttosto da fattori climatici, dato che lo stesso studio, condotto in Nuova Zelanda, dove le stagioni sono inverse alle nostre, avrebbe dato opposti risultati.
Ancora, altri studi hanno tentato di connettere la data, e più in generale la stagione di nascita con la predisposizione a sviluppare alcune malattie specifiche: e se è già stato dimostrato che i neonati venuti al mondo nei mesi più bui, come novembre e dicembre, hanno, da adulti, maggiore possibilità di sviluppare una depressione a causa probabilmente della mancanza di luce di cui hanno sofferto nei primi periodi di vita, più di recente un gruppo di epidemiologi del Veterans Affairs Medical Center di Omaha in Nebraska ha tentato di dare risposte più precise all’ipotesi di una connessione tra malattie e mese di nascita, estendendo la ricerca a un maggior numero di patologie. Emerge così che, solo per fare un esempio, la schizofrenia colpirebbe i nati tra Gennaio e Marzo, mentre il Parkinson avrebbe maggiore incidenza sui nati da Aprile a Giugno, e così via, in barba alle innumerevoli teorie che ipotizzano l’esistenza di una predisposizione genetica per la comparsa di determinate malattie.
Ipotesi (scientifiche e non) che gettano luci e ombre su quello che resta uno dei misteri inaccessibili alla cognizione umana: la nascita, e l’influenza che essa può avere, a seconda di quando avviene, sulla vita futura del neonato. Riscontri senza dubbio affascinanti, ma a cui le coppie che intendono avere un figlio forse farebbero meglio a non prestare troppa attenzione: tra un calcolo e l’altro per la previsione del periodo migliore per far nascere il bebè, si rischierebbe di perdere il momento “buono” per concepirlo.
Giuliana Gugliotti
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