Anche quest’anno l’Italia commemora le sue vittime innocenti, le 900 e più persone uccise dalla criminalità organizzata che dal 1995 vengono ricordate il 21 marzo con la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Come di consueto, l’Associazione Libera ha organizzato numerose manifestazioni in tutta Italia, facendo poi convergere i presidi regionali di Libera e i familiari delle vittime di tutto il paese, in un unico corteo, che si svolge ogni anno in una città diversa, per ricordare quanto ancora sia necessario lottare contro i meccanismi corrotti e invischianti delle mafie. La scelta per questo 2011 è ricaduta su Potenza; il Sud dunque, diviene nello stesso tempo simbolo e protagonista della lotta di chi crede nella necessità di aprire gli occhi, di impegnarsi concretamente affinché non venga più sparso inutile sangue innocente.
Lo scorso 19 marzo – la manifestazione è stata anticipata al week-end per facilitare la partecipazione – la città lucana è stata protagonista del lungo corteo, composto in larga misura dai familiari delle vittime che hanno contribuito all’istituzione e diffusione della giornata.
Perché Potenza? Perché la Basilicata è da tutti ricordata nella storia come la Lucania, la Terra della Luce, ma non solo. Potenza è la città di Elisa Claps, e sono stati proprio i suoi familiari ad aprire il corteo della manifestazione, Filomena Iemma e Gildo Claps – rispettivamente la madre e il fratello della ragazza scomparsa nel 1993, il cui cadavere è stato ritrovato l’anno scorso – affiancati da Don Luigi Ciotti e da Don Marcello Cozzi, referente di Libera in Basilicata. Nonostante l’omicidio Claps non sia legato alla criminalità, Elisa è il simbolo di tante altre vittime innocenti, e il suo assassinio resta un caso aperto, che dopo quasi vent’anni suscita ancora dubbi e controversie: la lotta dei familiari e degli amici di Elisa si intreccia dunque a quella di Libera contro le mafie, nella convinzione che, proprio nella Terra della Luce, sia giunta l’ora di far sparire le ombre e chiarire le circostanze della morte di chi è stato ucciso da innocente, come la Claps, come le vittime della criminalità organizzata, che sono state ricordate – una per una come di consueto – dall’elenco contenente tutti i loro nomi, al termine della manifestazione. Con grande commozione ha aperto la lettura il chirurgo di Emergency Gino Strada, seguito dai magistrati Giancarlo Caselli e Antonino Ingroia.
Sono stati ottantamila i partecipanti: i familiari delle vittime, provenienti da varie regioni italiane, rispettano fedelmente questo “appuntamento” fisso e si incontrano per fare del dolore uno strumento pacifico di lotta contro il silenzio, insieme a quei cittadini che a loro si uniscono nella battaglia, per aiutare l’Italia a reagire, a non dimenticare. Come ricordato da Don Ciotti urge far luce non soltanto su queste numerose e inutili morti, ma anche su chi combatte, ogni giorno, contro la criminalità e la corruzione, cercando il riscatto per sé e per la propria terra, vivendo nell’onestà e nella legalità. Per portare insieme la luce laddove ci sono soltanto ombre, come sui sordidi giochi delle mafie, perché – come ha affermato don Ciotti – “oggi più di prima è necessario saldare la lotta alla mafia e le forme collegate di illegalità, come la corruzione, che sono quelle che la alimentano”.
Altre città hanno organizzato manifestazioni correlate alla giornata e Napoli ha dato il suo contributo con una manifestazione organizzata dall’Associazione Libera Campania e dalla Fondazione Pol.i.s. (Politiche Integrate di Sicurezza della Regione Campania), che ha messo a disposizione la propria sede per l’evento. Alla giornata hanno partecipato l’assessore regionale alle Autonomie locali Pasquale Sommese, il commissario regionale antiracket e antiusura Franco Malvano, il referente di Libera in Campania Geppino Fiorenza e il questore di Napoli Luigi Merolla. La mattinata ha reso protagoniste ancora una volta le vittime delle mafie – è stato, infatti, letto anche qui il lungo elenco – ma anche gli studenti di alcuni istituti campani che hanno realizzato uno spot dedicato alla XVI Giornata in ricordo delle vittime della criminalità, proiettato per l’occasione. “Credo fermamente nel valore della memoria” – ha sottolineato il questore Merolla, “perché solo da essa si può costruire il futuro”, ed è proprio questo il senso della Giornata in ricordo delle vittime di mafia che è intitolata alla memoria, ma anche e soprattutto all’impegno, quello che ciascuno di noi deve profondere nella difesa della legalità e del diritto del popolo italiano di vivere onestamente nella propria terra, libero dalla paura incessante dello spettro delle mafie.
Sara Di Somma
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