Su tutti Zeman e Allegri, rispettivamente tecnici della Roma e del Milan. Sono loro i più “famosi” fra i mister della serie A a rischio esonero. Ma la lista è lunga e a fare compagnia agli illustri colleghi, ci sono tanti altri allenatori della massima serie. Sulla graticola già da alcune settimane c’è, per esempio, Stroppa, tecnico del Pescara, Ciro Ferrara, allenatore della Sampdoria, Gigi Del Neri che, subentrato a De Canio sulla panchina del Genoa, non ha ancora ottenuto una vittoria.
A tenere banco nelle ultime ore è stata la situazione di Massimiliano Allegri, tecnico del Milan reduce dall’ennesima sconfitta stagionale contro la Fiorentina. Hanno parlato, e deciso, il destino del mister Adriano Galliani e Silvio Berlusconi incontratisi domenica sera per il fare il punto della situazione. A raccontare l’incontro è stato proprio Galliani: <<Ieri sera ho visto il presidente Berlusconi e abbiamo avuto una lunga discussione poi abbiamo chiamato Allegri e gli abbiamo dato fiducia però va detto che abbiamo preso dei gol sicuramente incredibili>>. Ma per il tecnico si tratta comunque di una fiducia a tempo da riconquistare sul campo già dalla prossima partita, per altro molto ostica perchè sul campo del Napoli. D’altronde c’è già chi pensa al dopo Allegri, come per esempio Cesare Maldini che ha rilanciato la candidatura di Mauro Tassotti come possibile erede di Allegri in caso di esonero del tecnico livornese: <<Mauro sarebbe in grado di gestire la situazione. Lo dico perchè quando ho avuto l’incarico col Milan, sono stato io a rilevarlo dalla Primavera alla prima squadra. Sarei felice per lui, ma sarebbe un compito molto difficile>>.
Una vera e propria sfida salvezza, per gli allenatori più che per le squadre, sarà il derby di Genova in programma la prossima domenica sera. Ciro Ferrara, che nelle ultime sette partite della Samp ha raccolto altrettante sconfitte e Gigi Del Neri, che da quando è sulla panchina del Genoa ha collezionato 4 sconfitte su 4 gare, godono ormai di una fiducia a tempo. Un conto alla rovescia che sembra più irreversibile per l’ex difensore di Napoli e Juventus che potrebbe salvare la panchina solo con una vittoria. Una situazione che Ferrara conosce bene e di cui si è assunto tutte le responsabilità dopo la gara persa contro il Palermo: «Le responsabilità di questa situazione sono mie, io devo trovare la chiave giusta. – ha detto il tecnico blucerchiato – Dimettermi? No, non è il gesto giusto e non rientra nel mio carattere. Se volete sparatemi». Intanto, però, i nomi dei probabili sostituti si susseguono. Su tutti c’è il nome di Delio Rossi, accostato però anche ad altre squadre. Ci sono anche Iachini, Malesani, Marino, Ballardini, Giampaolo.
Una schiera di tecnici disoccupati tra cui potrebbe scegliere anche la Roma visto che ormai Zeman è sotto accusa. Lui continua imperterrito per la sua strada e anche dopo la sconfitta nel derby ha trovato varie giustificazioni. <<Con tanta acqua – ha detto il boemo – la squadra ha smesso di giocare perché non riesce a tenere la palla alta: il derby è il derby, fa male perderlo, ma siamo stati sconfitti più per sfortuna che per la superiorità dell’avversario>>. Sfortuna ma anche torti arbitrali: <<La punizione sul primo gol di Candreva non c’era, era simulazione. E poi la poca luce ha creato problemi a Goicoechea>>. Al di là di questo però bisognerebbe anche parlare delle tante rimonte subite, della difesa ballerina e del nervosismo dei calciatori che ha avuto un’ultima manifestazione nel pugno che capitan De Rossi ha rifilato nel derby a Mauri o nell’esultanza ambigua di Pjanic. Per quanto riguarda quest’ultimo, nel dopo gara ha dichiarato: <<Non ce l’avevo con lui (Zeman) ero arrabbiato per il risultato e perché la mia non era una rete importante. Non mi permetterei mai di insultare qualcuno dello staff tecnico>>. Pjanic potrebbe partire titolare nella sfida con il Torino di lunedì 19 novembre (a Roma il prossimo fine settimana si disputerà il Sei Nazioni di rugby), in cui i giallorossi dovranno fare a meno di De Rossi n Una gara che gli uomini di Zeman devono vincere assolutamente.
Umberto Rennella
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