L’O.N.F. (Osservatorio Nazionale della Federconsumatori) ha elaborato le previsioni sulle variazioni dei costi per l’affitto e per il mantenimento della casa dal 2001 ad oggi.
I costi sono stimati prendendo in considerazione un appartamento di 90 metri quadrati in una zona semicentrale di una grande area metropolitana.
Il confronto appare impressionante spostando il termine di paragone al 2001: a) per la casa in affitto i costi sono cresciuti del +83%, ovvero +707,15 euro al mese, pari a 8.485,80 euro l’anno; b) per la casa di proprietà i costi sono aumentati del +33%, ovvero +241,35 euro al mese, pari a 2.896,20 euro l’anno.
Secondo l’analisi relativa ai costi per l’acquisto del suddetto appartamento, si è passati da 15 anni di stipendio necessari nel 2001 a 18 anni nel 2011.
Ad aggravare la situazione economica del contribuente vi sono gli ulteriori rincari previsti per le spese connesse alla casa, dalla luce al riscaldamento, dal gas alla nettezza urbana.
In media, rispetto al 2010, vi è un aggravio del +4%, pari a 57,80 euro al mese, per chi ha un appartamento in affitto e del +7%, pari a 64,90 euro al mese, per chi ha un appartamento di proprietà.
A registrare i maggiori disagi sono soprattutto le giovani coppie che vogliono emanciparsi o che vogliono mettere su famiglia.
In tale ottica si vanno a spiegare per l’appartamento in affitto il fenomeno degli affitti in nero, sanzionato a norma di Legge.
Nello stesso ambito si possono evidenziare allacciamenti abusivi delle linea elettrica, sistemi di riscaldamento non a norma, vari escamotage per evitare il pagamento della tarsu.
Tutti fenomeni perseguiti a norma di Legge.
Per tali motivi è opportuno da un lato ridurre il costo dell’abitazione, soprattutto per i ceti più deboli, dotando il Paese di un serio piano per l’edilizia residenziale e, dall’altro, sostenere il potere di acquisto delle famiglie, attraverso una detassazione per il reddito fisso.
Si richiede urgentemente l’intervento del Legislatore.
Raffaele Dell’Aversana
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