La solita Italia. Dunque, come da copione, Pier Luigi Bersani ha vinto le Primarie. Resta da capire come intende muoversi sul piano delle alleanze per presentarsi alle prossime elezioni contro un quasi certo “nuovo” partito di Berlusconi. Ma la domanda che sorge spontanea è: “Intende egli vincere, stavolta, o come sempre, punterà alla sconfitta?”. No, perchè, in un paese come l’Italia, oramai tutto da rifare e da ripigliare dopo lo scellerato ventennio dominato dal Cavaliere, e da trasformare su tutti i piani, specialmente quello etico-morale, bisogna stare molto attenti sulle eventuali alleanze. E’ facile dire “se ci alleeremo con Casini faremo comunque la legge sui diritti civili delle coppie omosessuali”, per dirne una con Bersani. Ma se anche si riuscisse a bypassare Casini, cosa alquanto complicata una volta che te lo sei tirato dentro, si riuscirà ad ignorare i sicuri sbattimenti del Vaticano? Chissà. Eh già, perchè noi italiani di una cosa possiamo esser certi riguardo un dato programma politico, seppur questo venga sbandierato come insieme di promesse inviolabili, e cioè che, inevitabilmente, una volta vinte le elezioni, lo stesso verrà accartocciato e buttato al cesso. E allora potremo fare affidamento su un governo Bersani? Che più che il nuovo che avanza mi verrebbe da definirlo il vecchio in avanzato stato di decomposizione. Insomma, analizzando il tutto, Bersani, Casini, Vendola da una parte, Berlusconi e scagnozzi soliti dall’altra…Signore e Signori benvenuti in Italia. La stessa…La solita.
Intanto il Cavaliere, come uno squalo impazzito, ha improvvisamente azzannato il governo tecnico sfiduciandolo e costringendo Monti alle dimissioni. Quindi elezioni al più presto ovviamente col porcellum, che comunque, allo stato attuale delle cose, fa un pò comodo a tutti. Insomma si profilano all’orizzonte tempi bui…ancora di più. E se credevate che non fosse possibile, ecco che scopriamo che persino al buio, in Italia, non c’è mai fine. Nella speranza, esile per la verità, che qualcheduno di buon senso (se esiste), si premuri di accendere un pò di lumi.
Virginia Di Vaia
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