Sembrava li attendessero tutti con ansia, ma la risposta del pubblico non è stata quella che i commercianti si aspettavano. Negozi semi-deserti e addetti ai lavori con le mani in mano. Il debutto di questi saldi invernali è stato demoralizzato dalla crisi. Ieri sono iniziati in Basilicata, Sicilia e Campania. Nei prossimi giorni toccherà alle altre regioni d’Italia.
Abituati alle code fuori ai negozi? Dimenticatele! Forse solo oggi si è cominciato a vedere qualcosa. L’idea di averli fatti iniziare a ridosso del Capodanno avrà avuto anche i suoi effetti. Molti stanno sono rientrati solo ieri in serata e quindi, solo nei prossimi giorni, si potrà fare un reale bilancio. Certo è che le grandi firme ne hanno risentito. I primi negozi a Napoli ad essere presi di mira erano proprio quelli sulla via dello shopping tra via Dei Mille e via Calabritto. Una stima devastante quella prevista da Pietro Russo – presidente della Confcommercio della provincia di Napoli. Quasi 50 punti percentuali in meno rispetto all’anno scorso dove la crisi si sentiva, ma non era divenuta effettiva. Situazione non molto diversa anche in Sicilia e in Basilicata. Ogni famiglia avrebbe dovuto spendere circa duecento o trecento euro per i saldi invernali. La partenza ha fatto calare le aspettative del trenta percento in meno. Stesso discorso, purtroppo, anche per lo shopping in saldo a Matera e Potenza.
Si mettono in guardia i consumatori. Molti commercianti operano delle strategie poco corrette. Una fra le tante è quella di riportare un prezzo maggiorato iniziale per far sì che la percentuale di sconto risulti competitiva. Diffidate, come consiglia anche il Codacons. Recatevi negli esercizi commerciali di fiducia, o dove il prezzo iniziale non possa essere modificato (vedi grandi catene e franchising). Siate cauti negli acquisti d’impeto e valutate con razionalità l’effettiva competitività del prodotto scelto.
Ecco alcune informazioni utili per vivere al meglio il periodo dei saldi invernali nel periodo di crisi. Innanzitutto il cambio del capo è possibile solo laddove il negoziante lo preveda, a meno che il prodotto non risulti danneggiato o non conforme. A tal punto il consumatore ha due mesi di tempo per richiedere la sostituzione o la restituzione del denaro. Altro punto è il pagamento. Questo lo si può effettuare sia in contanti sia con carta di credito, ovviamente laddove l’esercizio commerciale sia in possesso dell’apparecchiatura. In tal caso è sempre meglio chiedere prima, ma questa “regola” vale sia per il periodo di saldi sia nella quotidianità dello shopping. Altro punto: vendita di prodotti di passate stagioni. Questo è possibile. La merce in saldo deve appartenere alla stagione autunno/inverno in corso, ma il negoziante può rimettere in vendita anche capi invenduti in periodo di saldi precedenti. Quest’ultimi possono essere esposti al pubblico ad un prezzo maggiormente ridotto rispetto alla percentuale di sconto applicata per quelli della stagione attuale.
Roberta Santoro
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