Abbiamo incontrato Salvatore Mignano, imprenditore di Napoli Est, presso la sede della Mignano Comunicazioni, una giovane impresa – o “casa di produzione audiovisiva” – di Ponticelli che si compone di una casa editrice (Eracle Edizioni), un’etichetta discografica ed un laboratorio di produzione cinematografica e televisiva. Un interessante polo culturale verso il quale abbiamo diretto la nostra attenzione, vista soprattutto la situazione non rosea in cui versa la regione Campania dal punto di vista dell’offerta lavorativa nel campo della comunicazione.
Dr Mignano, come nasce la SMC?
Nasce da una mia idea e dalla volontà di offrire opportunità ai giovani che non hanno i mezzi per avviare le proprie attività. Lavoro nel campo dell’imprenditoria da circa quarant’anni. Ho cominciato nei lontani anni Settanta, subito dopo la crisi dell’Alfa Sud, di cui ero uno dei dipendenti. La mia voglia di fare impresa mi ha portato a fondare la SMA – Accumulatori, ossia un’azienda che ha maturato una forte esperienza nel campo degli accumulatori per auto, veicoli industriali e a trazione leggera. Negli anni, l’azienda si è evoluta dal punto di vista tecnologico, tanto da diventare un marchio affermato sia a livello nazionale che mondiale. Dopo la SMA – Accumulatori sono diventato mediatore immobiliare e, in ultimo, ho fondato appunto la Salvatore Mignano Comunicazioni.
In pratica, lei non si è mai fermato in questo suo impeto imprenditoriale, esatto?
E’ uno dei miei capisaldi. Mai fermarsi, né davanti ai successi, né davanti alle avversità. Pensi che nel 2009 l’intero stabilimento della SMA è andato a fuoco. Danni per centinaia di migliaia di euro. Qualsiasi altro nei miei panni si sarebbe arreso di fronte a tale avversità, ma io no. Rimboccandomi le maniche, ho rifondato l’impresa e ricostruito l’intera fabbrica. Parte di questa esperienza l’ho raccontata nella mia autobiografia e nel documentario attualmente in produzione presso la SMC dal titolo “Solving”.
Di cosa tratta nello specifico?
Della crisi degli ultimi anni, quella che sta piegando un po’ tutta l’economia mondiale e che ha messo in ginocchio la classe media imprenditoriale.
Dunque, dopo la ricostruzione degli impianti per l’incendio del 2009, ha deciso ancora di non fermarsi e creare quindi la Salvatore Mignano Comunicazioni.
Sì, come le dicevo, è un progetto a cui tengo molto perché si tratta di una scelta affettiva più che imprenditoriale. Ci sono tanti giovani con tanti sogni nel cassetto ma pochi mezzi per realizzarli. Sono stato anch’io uno di loro e so cosa vuol dire. Non avendo dimenticato quei momenti, ho scelto di aiutare queste nuove generazioni. Tanti giovani in gamba che, per sfruttare al meglio le proprie qualità, sono costretti a migrare. La SMC cerca di dare loro una scelta. In questo senso, la mia attività si accosta al mecenatismo.
Oltre al documentario, quali altri progetti sono in cantiere?
Stiamo realizzando una web tv disponibile già al sito www.la11tv.it. Abbiamo creato un server qui in sede e contiamo di fornire prima possibile anche una programmazione completa. Presto sarà possibile vedere i nostri prodotti televisivi su internet.
A proposito di televisione, la SMC ha già realizzato una sitcom, esatto?
Sì, si intitola “facciamo causa”, con la regia di Ettore Chianese. Sono vicende che si svolgono all’interno di uno studio legale napoletano. Ovviamente, vicende grossolane, dense di ironia, che hanno lo scopo di strappare un sorriso al telespettatore. Io stesso faccio diversi camei all’interno delle puntate.
Invece, per il cinema, c’è il “mockumentary” V.I.T.R.I.O.L., una storia dalle cupe risonanze e dalle atmosfere decisamente da Codice Da Vinci.
Vitriol mi è stato proposto da un gruppo di giovani autori campani. Sono stato subito attratto dal progetto e ho stanziato, per la produzione e la distribuzione, circa 250mila euro. La regia è di Francesco Afro De Falco, già autore di corti e documentari. La storia racconta di una giovane laureanda della Federico II di Napoli attratta dai misteri occulti della città. La sua ricerca la porterà a rivelare collegamenti sconcertanti con una Napoli massonica e segreta e con ordini esoterici antichissimi.
Che riscontro di pubblico ha avuto il film?
Per ora buono. E’ stato proiettato in molti cinema della Campania e dell’intera penisola ed ha ricevuto un riconoscimento presso il Ministero dei Beni Culturali, che l’ha addirittura premiato con un finanziamento di 50mila euro. Una soddisfazione più dal punto di vista morale che economico, considerando che l’opera è stata appunto realizzata da un gruppo di giovani che non supera i trent’anni.
L’obiettivo o, almeno, uno degli obiettivi primari della SMC è dunque aiutare le nuove generazioni.
L’obiettivo in verità sarebbe quello di riuscire a creare un polo culturale in cui i giovani possono usufruire delle nostre strutture per mettere in pratica le loro idee. Una sorta di incubatore di impresa per il cinema, la musica e l’editoria. Un modo per coltivare e far nascere nuovi talenti ed un messaggio importante per tutti coloro che, in un momento di crisi come questo, vogliono provare a fare quel che feci anch’io anni fa, ossia non fermarmi davanti alle avversità.
Fonte: settimopotere.com
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