Se mi tocchi, ti ammazzo.
Sembra essere questa la soluzione del giallo del cadavere trovato ieri in un campo alla periferia di Udine.
A sciogliere il mistero la confessione di due quindicenni che la scorsa notte si sono costituite al Comando Provinciale dei Carabinieri di Pordenone, accusandosi di omicidio. “Voleva violentarci, l’abbiamo ucciso noi” avrebbero confessato le due minorenni alle forze dell’ordine. Poi, avrebbero raccontato di come erano salite (non si sa ancora perché) sull’automobile dell’uomo, a quanto pare un conoscente, di come l’avevano seguito in un luogo appartato, di come infine l’avevano strangolato nel disperato, estremo tentativo di difendersi dalle sue improvvise avances. Infine, le due quindicenni avrebbero detto di aver guidato la sua auto per allontanarsi dal luogo del delitto, e di averla poi abbandonata per andare a costituirsi ai carabinieri.
Un racconto che sembra confermato dalla versione di un testimone, lo stesso che ha poi ritrovato il corpo e dato l’allarme: nel pomeriggio, passando in quel campo, aveva notato l’uomo in compagnia di due donne, vicino a un’auto di piccola cilindrata. Un’ora dopo, tornando sul posto con il suo cane, aveva ritrovato l’uomo da solo, cadavere.
I carabinieri indagano. L’identità dell’uomo, che è stato identificato, non è ancora stata resa nota. Sul suo corpo, trovato riverso a terra e coi pantaloni abbassati, non c’erano evidenti segni di violenza, tanto da non far escludere inizialmente l’ipotesi di morte naturale. Ora la procura dei minori di Trieste dovrà verificare la versione fornita dalle due minorenni.
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