Ha trascorso 13 ore sotto le macerie ed è ancora vivo. È stato individuato poco fa uno dei dispersi dopo il drammatico incidente avvenuto ieri sera, poco dopo le 23, al porto di Genova, quando una nave mercantile, la Jolly Nero, si è andata a schiantare contro la torre di controllo, abbattendola.
Il bilancio dei morti (ancora provvisorio) parla per ora di almeno 5 cadaveri individuati (3 militari e 2 piloti), alcuni proprio nella zona dove dovrebbe essere crollata la cabina ascensore della torre, che al momento dell’impatto doveva ospitare qualcuno; 4 feriti, di cui 2 in condizioni non gravi e 4 ancora dispersi.
Doveva fare rotta su Napoli e poi proseguire verso l’Egitto, ma a Sud la Jolly Nero non ci è mai arrivata. Erano da poco passate le 23 di ieri sera quando la nave mercantile, un gigante lungo circa 24o metri, con una stazza lorda di oltre 40mila tonnellate, si è andata a schiantare contro un molo del porto di Genova, in circostanze e per ragioni non ancora precisate.
La torre di controllo di cemento e vetro, un colosso di 54 metri di altezza, non ha retto all’impatto con un portacontainer della Jolly Nero, in manovra per uscire dal porto. È crollata, aprendosi completamente, lasciando al suo posto soltanto un cumulo di macerie e sangue.
Secondo una prima ricostruzione dell’incidente, uno dei motori della portacontainer si sarebbe bloccato improvvisamente facendo sbandare la nave verso terra. La poppa del mercantile ha urtato violentemente la torre dei piloti che si è abbattuta su una palazzina vicina sbriciolandosi in tonnellate di detriti.
L’intera città piange i suoi morti. Il sindaco di Genova ha annunciato il lutto cittadino per il giorno dei funerali delle vittime.
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