Ciao mamma, sono un serial killer

del

Oggi parliamo di Ed Gain, un tenero giovanotto

  – Quando vedo una bella ragazza per la strada penso due cose: una parte di me vuole uscirci insieme, parlare con lei, essere carino, dolce, trattarla nel modo giusto…

– E l’altra parte che pensava?
-Che effetto farebbe la sua testa su un palo?
(Ed Gein)

Benvenuti nel mondo dei serial Killer. Si dice che gli uomini sopratutto nell’infanzia, siano affascinati da storie ed episodi di violenza e che l’ascoltare questo tipo di aneddoti possa sedare quell’oscuro grido silenzioso che tutti abbiamo dentro e che spinge all’aggressività, sedarla attraverso una visione distaccata e passiva permette una crescita sana, questo è uno dei motivi per cui i  piccoli cuccioli di uomo sono tanto affascinati dai videogames più sanguinolenti e cattivi.

Gli assassini seriali sono per il 90% di sesso maschile, le loro motivazioni psicologiche generali sono sempre diverse ma in buona parte nascono dalla pulsione all’esercizio di potere, problemi e passioni sessuali con connotazioni sadiche, senso di inadeguatezza dettato dal sentirsi sempre un gradino più in basso del prossimo nella propria scala sociale, traumi infantili, umiliazioni ed in fine condizioni economiche non delle migliori. Il crimine supplisce a queste mancanze in un processo di compensazione in cui la forza bruta e selvaggia riempie momentaneamente ogni angolo più recondito di buio dell’anima.

Oggi parliamo di Ed Gain; il tenero giovanotto era figlio di un dolce padre disoccupato ed alcoolizzato, mamma Augusta era una luterana fervente, cresceva i figli secondo il principio che tutte le donne, tranne lei, fossero delle meretrici e  raccontando che il sesso servisse solo al fine di procreare , come ninnananna ai suoi figli leggeva pagine e pagine della Bibbia. A dieci anni Gain  ebbe il suo primo orgasmo guardando i cari genitori uccidere un maiale, poco dopo la madre lo sorprese mentre trastullava il suo giovane membro e per  punizione lo immerse completamente in acqua bollente. Ed rideva sempre e senza motivo, per questo negli anni della scuola fu costantemente picchiato dai bulli del paese. Durante un incendio suo fratello Hanry perse la vita, Ed dichiarò di averlo perso di vista ma poco dopo spiegò alla polizia esattamente la posizione del corpo esanime. Al funerale dell’amata madre, il candido Ed pianse e pianse e pianse, per ore ed ore.

Un giorno del 1957 la signora Berenice scomparve da Plainfield, fu trovata in casa di Ed squartata a metà a partire dai genitali, appesa dalle caviglie, la sua testa era in un’altra stanza, avevano incastrato Ed che poco dopo dichiarò che avrebbe voluto quella testa nel salone come trofeo.  Nella sua accogliente casa oltre ad una Berenice senza vita furono anche rinvenuti:

    -quattro nasi;
    -alcune ossa umane;
    – dieci teste di donna come decorazioni nella camera da letto;
    -le testa di Mary Hogans (scoparsa poco prima);
    -pelle umana usata come tappezzeria per lampade da tavolo e per sedie;
    -calotte craniche trasformate in ciotole;
    -un cuore umano
    -due labbra umane che decoravano una finestra;
    -alcuni teschi;
   – il rivestimento di una lampada fatto in pelle umana;
    -un tamburo fatto di pelle umana;
    -femori usati come gambe per un tavolo;
    -nove maschere fatte in pelle umana mummificata e somigliante al cuoio.
   – una lampada con il manico di una colonna vertebrale

Un vero artista, la sua passione era, oltre a quella di uccidere donne, disseppellire corpi nei cimiteri.

Durante il processo dichiarò  “Non ho mai ucciso un cervo” i vicini si sconvolsero, Ed spesso aveva offerto loro ottimi piatti di “questa pietanza”  ben cucinata e molto aromatica.

QUI potrete trovare altre simpatiche storielle simili a questa, nel frattempo fate bene attenzione a chi v’invita a cena potrebbe riservarvi qualche sorpresa.

Fiorella fiorellaq Quarto

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