Il caldo afoso vi attanaglia?
Vorreste circolar nudi senza essere arrestati per atti osceni in luogo pubblico?
Ottimo! Questo è il viaggio che fa per voi, gente!
Destinazione Giappone!
Cosa mettere in valigia? Nulla!
Vi faccio conoscere la Festa dell’Uomo Nudo!
Al contrario di come potrebbe sembrare, l’Hadaka Matsuri (o Somin-Sai) è una festa religiosa che nasce ad Okayama ma prende piede in svariate zone dello Stato da oltre mille anni!
Essa si celebra all’inizio di febbraio, cominciando alle ore 22 e terminando verso le 6 del mattino.
Ma passeggiamo, voglio mostrarvi il Kokuseki-ji Temple, un tempio buddista di Oshu, città nella settentrionale prefettura di Iwate. Nonché una delle parti più famose in cui viene svolta questa festa.
Sì ma.. Questa festa.. A che pro?
Una festa, tradizione, usanza, costume o come volete chiamarla voi, non nasce mai dal nulla.
E questa come alcune tradizioni in giro per il mondo, mira ad avere buona sorte, molti raccolti ed evitare disastri naturali.
Per questo motivo, decine di uomini completamente nudi o con indosso solo un fundoshi (una sorta di perizoma maschile), durante la notte e dopo aver vissuto alcuni giorni in isolamento, in veglia e in preghiera, si radunano nel tempio e presentano offerte, leggendo dei norito. Dopo questa fase “mistica”, corrono dal tempio al fiume, (il tragitto è quasi sempre innevato!) in cui entrano e si versano acqua ghiacciata addosso, per poi tornare al tempio gridando “Ja Soo”.
No, non fanno solo questo.
Ma intanto, camminando camminando, siamo giunti davanti al Kokuseki-ji Temple. Quanto è affascinante, seppur non solenne?
E guardate l’ambiente circostante.. Quanto verde, quanti alberi..
Ed immagino che il Festival sia altrettanto suggestivo!
Dopo la corsa tra neve e acqua ghiacciata, a mezzanotte c’è la prova del fuoco.
E certo, secondo voi si limitavano a morire di freddo? Quindi, a questo punto i nudi partecipanti costruiscono una pira, vi appiccano il fuoco e salgono sulla cima, sempre cantando e gridando “Ja Soo”.
Ma voi li immaginate?
E non finisce qui!
Il termine culminante di questo Festival shintoista è una lotta feroce per i komagi (pezzetti di legno) e il sacco che conteneva questi fortunati amuleti. La loro missione precisa sarà afferrare un ramo che pende dal soffitto ed a cui sono stati appesi dei mochi (dolci tipici a base di riso). Il tutto, sempre sfidando temperature glaciali. Quando i mochi sono stati afferrati, vengono prima offerti alla divinità e poi spartiti fra gli iniziati. Sì, condividono la loro vittoria.
Perché?
Beh, perché la gara mette tutti in competizione, è vero. Ma nessun partecipante riuscirebbe a raggiungere il ramo senza l’aiuto degli altri antagonisti.
Dopo questa accesa sfida, tutti indossano lo hakama (abito cerimoniale degli adulti) e consumano il banchetto rituale.
Ovviamente, durante queste otto ore, il sakè scorre a fiumi: aiuta a stare al caldo, ma anche a mantenere una vena di sana follia.
La straordinaria foga che caratterizza la manifestazione porta il prescelto ad una ragguardevole serie di abrasioni, ecchimosi, ematomi ed altri infortuni più o meno gravi.
D’altronde, gli dèi son pur disposti a tutelarli da sfortune varie, ma vogliono sempre qualcosa in cambio: per questo motivo gli uomini si immolano in queste pratiche estreme. Ferrate credenze, non c’è nulla da fare. E noi le rispettiamo di buon grado.
Alla fine, sarà scelto casualmente tra i partecipanti un individuo (Uomo dello Spirito, Shin-Otoko) che sarà vestito soltanto del suo ruolo di assorbire tutta la sventura delle poche persone che riescono a sfiorarlo.
Ci troviamo davanti ad una festività religiosa dove la nudità non rappresenta volgarità ma sacra tradizione.
E pare proprio che attiri un sacco di fedeli o, semplicemente, curiosi: infatti ogni anno, circa 9000 persone prendono parte attivamente alla celebrazione e fino a trecentomila vi assistono.
Numeri da capogiro, insomma.
Peccato solo che i giapponesi non siano famosi per essere dei fusti con corpi scolpiti.. Altrimenti credo che il numero di turisti (o meglio, turiste..) sarebbe nettamente superiore!
La Redazione
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