Ad agosto l’Italia tutta chiude per ferie: è il mese del sole, del mare, delle vacanze. Ci sono, tuttavia, famiglie che hanno ben altri grattacapi, per le quali le preoccupazioni non vanno in vacanza, anzi tengono col fiato sospeso, nonostante l’aria allegra e frizzante dell’estate. Si parla poco dei loro guai, perché ad agosto bisogna spegnere il cervello e rilassarsi, per ricaricare le batterie e poter affrontare l’inverno che verrà con maggiore brio; eppure spesso avvenimenti eclatanti costringono l’opinione pubblica a sollevare il capo dal comodo lettino sul bagnasciuga e volgere lo sguardo verso chi, anche in questo periodo, lotta per restare a galla.
E’ questo il caso dei 463 lavoratori dell’Astir S.p.A., società partecipata della Regione Campania, afferente al settore dell’igiene ambientale, che – causa fallimento della società, intervenuto alla metà del mese di luglio – stanno trascorrendo l’estate tra proteste e angoscia, con una pesante spada di Damocle puntata contro: il licenziamento.
L’Astir, società per le bonifiche ambientali della Campania, versa da diversi anni in condizioni disastrose che non possono che ripercuotersi sulle risorse umane in essa impiegate: mesi e mesi di stipendi arretrati culminati nella ormai arcinota cassa integrazione, supportata dalle garanzie istituzionali del mantenimento dei livelli occupazionali. Garanzie che, attualmente, i lavoratori ritengono poco credibili visto l’annuncio, da parte della curatela fallimentare, dell’avvio della procedura per la messa in mobilità dei 463 lavoratori.
Da svariate settimane si susseguono proteste e sit-in dei lavoratori che, alla fine del mese di luglio, hanno richiesto un incontro urgente con il presidente della regione Campania Caldoro, tuttavia l’unica risposta pervenuta finora è quella dell’assessore regionale al lavoro Severino Nappi, volta a rassicurare i sindacati sul mantenimento della cassa integrazione per tutti i lavoratori dell’Astir. “In merito al mantenimento degli impegni relativi alla cassa integrazione in deroga per Astir – recita una nota per la stampa – si rende noto che Nappi ha immediatamente assicurato la propria disponibilità a soddisfare la richiesta”.
Il segretario generale campano della Cisl, Lina Lucci, ha sottolineato i rischi di una risoluzione a sfavore dei lavoratori, a causa del clima di tensione che, da tempo, caratterizza la vicenda Astir: “se si interviene a gamba tesa e sul piano giudiziario in un percorso complesso, non privo di ombre, che ha portato al fallimento di Astir – ha dichiarato – occorre poi assumersi tutte le responsabilità per le conseguenze che ne possono scaturire”.
Nonostante la conferma da parte della Regione, la cassa integrazione – per la quale gli operai avevano firmato un accordo con i vertici dell’azienda – è stata sospesa dalla curatela fallimentare e le conseguenze preannunciate non si sono fatte attendere: è, infatti, di ieri la notizia del suicidio di Angelo Evangelista Coppola, ex operaio Astir, di 41 anni: non sono ancora note le motivazioni del gesto, che saranno definite dalle indagini affidate ai Carabinieri, tuttavia non è difficile immaginare che le radici di un evento così doloroso per la famiglia del lavoratore possano affondare nella complessa situazione economica in cui era costretto e nell’incertezza del proprio futuro professionale.
Cronaca di una morte annunciata, si potrebbe dire. Ed è proprio ciò che pensano i colleghi di Angelo Coppola, oggi ancora più arrabbiati ed indignati, che denunciano: “da quasi due anni si è passati dall’incertezza del lavoro alla cig in deroga ed ultimamente nemmeno più a quella per una diatriba ‘tecnica’ seguita ad un fallimento strano quanto contorto dell’azienda regionale”.
Sara Di Somma
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