Roz e Lil sono due donne, l’una quasi una generalessa e l’altra molto più fragile, amiche inseparabili fin da bambine. Vivono la loro vita in tranquillità e felicemente insieme ai due figli, Tom e Ian, che sembrano quasi un estensione delle loro madri. Inspiegabilmente e quasi inevitabilmente Roz e Lil si avvicinano l’uno al figlio dell’altra, lasciandosi trasportare da una relazione passionale e su cui sembrano non avere controllo fino a che le incongruenze e le difficoltà di un sentimento fuori dall’ordinario metteranno fine all’idillio del quartetto.
Questo è il plot su cui si basa il nuovo film di Anne Fontaine, regista e attrice francese nota ai più per aver portato sugli schermi il mito intramontabile e mai dimenticato di Coco Chanel, nella pellicola “Coco avant Chanel”. Ora ritorna sugli schermi con una pellicola pensata e messa in scena da donne: Two Mothers, è il titolo della commedia, poi divenuto Adore nel giugno del 2013. Il soggetto è liberamente ispirato al primo racconto di “Le nonne”, una delle ultime opere della scrittrice premio Nobel Doris Lessing, che negli anni 90 fu portato a teatro dal regista Guido Torlonia nella piece Le Malemamme. Sceneggiato dal premio Oscar Christopher Hampton, e con protagoniste Naomi Watts (Lil), bellissima attrice australiana, recentemente al cinema nelle vesti di Lady Diana, e Robin Wright (Roz), protagonista dell’ultimo film di Ari Folmam, “The Congress”, presentato all’ultimo Festival di Cannes. I due figli sono interpretati da Xavier Samuel (Ian) e James Frecheville (Tom). Uscirà nelle sale italiane il 17 ottobre e sarà un’opera destinata a far parlare di sé.
Definito da The Guardian “Un’insolita esplorazione della psiche femminile”, la pellicola, presentata al Sundance Film Festival e costata 16 milioni di dollari sembra voler portare sullo schermo tutte le peculiarità femminili. Come la sensibilità, l’enfasi del legame tra madre e figlio a metà tra difficoltà di staccarsi dal cordone ombelicale e una relazione amorosa e passionale controversa, che per restare tale deve rimanere chiusa alle intrusioni esterne. Il tutto praticamente esplorato in una cornice naturale splendida, che ha i tratti di un’isola felice. Difatti la pellicola è stata girata in Australia, in un’ambientazione che già dal teaser trailer appare intrigante e quantomeno ideale per raccontare una vicenda in cui si mescolano sensualità, erotismo e passione.
Spalle nude, corpi che si lasciano rosolare al caldo sole dell’Australia su di un pontile. Luogo ricorrente, dove fin dall’infanzia, e quasi innocentemente i corpi si incontrano. Ed è proprio nelle dichiarazioni della regista che si intende come la scelta dell’Australia e del mare siano stati sapientemente funzionali all’interno del film, contribuendo a renderne l’atmosfera intrigante e passionale.
“Io adoro l’acqua, il mare…Ho sempre pensato che fosse molto erotico vedere uscire dall’acqua la spalla di una donna (o di un uomo). La natura australiana contribuisce ad accentuare questa sensualità. Si ha la sensazione di essere alla fine del mondo, immersi in un ambiente estremo, stregato e, a volte, quasi irreale. E’ uno dei protagonisti a pieno titolo del film.”
Maria Scotto di Ciccariello
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