Oggi 22 novembre 2013, sono trascorsi esattamente cinquant’anni dall’assassinio di John Fitzgerald Kennedy. Assassinio, le cui dinamiche, anche a distanza di mezzo secolo, sono abbastanza oscure e che sconvolsero non solo l’America, ma anche il mondo intero. Il cinema, si sa, spesso racconta attraverso il proprio linguaggio la vita di personaggi del mondo della politica, dello spettacolo; ovvero storie di uomini e donne al centro dell’attenzione mediatica. Insomma personaggi, la cui vita straordinaria, complessa e controversa ha contribuito a farne dei miti, trasformando le loro tragiche vicende personali in storie quasi al limite della verità, ricche di fascino senza però privarle della loro crudeltà.
La figura del Presidente Kennedy ha difatti ispirato scrittori, ma anche registi e sceneggiatori del mondo del cinema e della tv.
Il film più vecchio che tratta dell’omicidio di Kennedy è “Il prezzo del potere”, diretto da Tonino Valerii. Il film interpreta in chiave western l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy. Protagonista della pellicola è l’indimenticabile Giuliano Gemma. E’ l’estate del 1881, dopo la secessione, James Abram Garfield, ventesimo Presidente (repubblicano) degli Stati Uniti, viene assassinato a Dallas (Texas) da sconosciuti e muore dopo due mesi di agonia. Uno dei due presunti assassini viene ucciso. L’altro, fuggito, svolge un’indagine per scovare il vero autore del delitto. La pellicola, uscita nelle sale nel 1969, ben sei anni dopo l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy cerca di raccontare le possibili verità celate dietro ad un assassinio che ha sconvolto il mondo intero, cambiando per sempre il corso della storia.
A ventidue anni di distanza da “Il prezzo del potere”, arriva nel 1991 l’osannata pellicola di Oliver Stone, “JFK – Un caso ancora aperto”. E’ il film che tratta in maniera più completa le vicende che precedettero e quelle che seguirono l’assassinio del Presidente. Jim Garrison (Kevin Costner), procuratore distrettuale di New Orleans (Louisiana), dubita della tesi ufficiale secondo cui unico autore dell’assassinio di Kennedy fu Lee Harvey Oswald (Gary Oldman). Si tratta della più celebre delle tre pellicole di Stone dedicate alle figure dei Presidenti americani. La pellicola si basa sulle inchieste dello stesso Garrison e di Jim Marrs, dalle quali il regista trae una sceneggiatura che da vita ad un esempio di cinema-inchiesta. Secondo Stone infatti l’uccisione di Kennedy fu opera di un complotto, a dispetto della tesi ufficiale avvallata dalla Commissione Warren. Kennedy sarebbe stato ucciso perché voleva sganciare gli Stati Uniti dalla guerra in Vietman, comportando gravi danni alle industrie e all’economia che dalla guerra traeva ricchezza. Quindi Stone ritiene che Kennedy fu vittima di un complotto ideato e studiato a tavolino e che coinvolgeva come responsabili non materiali, bensì ideatori dell’assassinio, i più alti vertici dei servizi segreti statunitensi, con la complicità dell’FBI, delle forze armate, in collaborazione con la mafia americana e con l’appoggio dell’allora ex presidente Lyndon B. Johnson. La pellicola di Stone, come la tesi in essa contenuta, ebbe grande rinomanza sui giornali e in tv e suscitò un vero scalpore non solo mediatico. Il film portò alla formazione di una nuova commissione d’inchiesta, operante dal 1992 al 1998, e che prese in esame le dichiarazioni di tanti testimoni che furono ascoltati precedentemente. La pellicola ricevette 8 nomination agli Oscar, vincendo due statuette: miglior fotografia (R. Richardson) e miglior montaggio (J. Hutshing, P. Scalia).
“Thirteen Days” è un film del 2001 diretto da Roger Donaldson che tratta la questione della crisi dei missili di Cuba, vista attraverso la prospettiva dei dirigenti politici americani, nonché il processo decisionale tra il Presidente John Fitzgerald Kennedy e il fratello Robert, in confronto ai militari, che spingono per l’invasione di Cuba per contrastare l’installazione dei missili sovietici. L’intera vicenda viene vista attraverso gli occhi di Kenny O’Donnell, funzionario della Casa Bianca, interpretato da Kevin Costner.
Sempre nel 2001 invece è stata mandata in onda una miniserie televisiva in otto puntate che racconta le vicende della famiglia Kennedy e le tragedie che questa ha subito. “The Kennedys” è stata giudicata una serie che da un’interpretazione troppo drammatica e poco attinente alla veridicità storica. Prima ancora che il telefilm venisse mandato in onda fu quindi sottoposto ad una serie di critiche negative, che ritenevano la sceneggiatura diffamatoria, accusandola di sfruttare l’assassinio del Presidente Kennedy. Un modo per rendere la sua vita un’interminabile soap-opera.
“Parkland” è un film del 2013 diretto da Peter Landesman, giornalista e scrittore. Il film segna l’esordio alla regia di Landesman, basandosi sul libro “Reclaiming History: The Assassination of President John F. Kennedy”, scritto dall’ex procuratore Vincent Bugliosi. Il film racconta le vicende che si sono verificate al Parkland Memorial Hospital, dopo l’assassinio di John F. Kennedy e quindi ripercorre le testimonianze dei medici che si sono visti arrivare il corpo insanguinato del Presidente, (tra questi Zac Efron), l’agente dei servizi segreti Roy Kellerman (Tom Welling) incaricato di proteggere il presidente, l’agente dell’FBI James Hosty (Ron Livingston) e Abraham Zapruder (Paul Giamatti), l’uomo che casualmente riprese i momenti concitati dell’attentato a Kennedy. Il film è stato presentato in concorso alla 70° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e stasera, in concomitanza con il 50° anniversario della morte di Kennedy, verrà trasmesso in tv su Rai 3 alle 21:05.
Lee Daniels, regista statunitense e già conosciuto dall’Academy Awards grazie alla pellicola “Precious”, torna con un film drammatico intitolato “The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca”. Il film arriverà nelle sale italiane il 1° gennaio 2014 e racconta la storia incredibile di un maggiordomo della Casa Bianca per più di trent’anni, Eugene Allen. La pellicola è l’adattamento cinematografico dell’articolo di giornale “A Butler Well Served by This Election” scritto dal giornalista Will Haygood e pubblicato sul The Washington Post. Per l’adattamento cinematografico Eugene Allen è diventato Cecil Gaines (Forest Whitaker), maggiordomo alla Casa Bianca dal 1952 al 1986, sotto otto Presidenti degli Stati Uniti, testimone della loro vita politica e privata. Sotto il suo sguardo si vive anche l’assassinio di John F. Kennedy, interpretato da James Marsden.
Maria Scotto di Ciccariello
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