Vhs, dvd, blu ray, streaming : i sistemi per l’ intrattenimento domestico sono stati e sono in continuo cambiamento. Verso la fine degli anni ’90 e inizio 2000, si afferma come supporto principale il dvd, digital versatile disc, un disco digitale che viene considerato migliore del vhs, video home system, anche perché permette una maggiore conservazione del filmato, evitando il rischio di danneggiare il nastro magnetico. Nei primi anni 2000 il dvd sembra davvero essere il supporto “definitivo” e qualitativamente irraggiungibile, se non fosse per il Blu Ray disc (BD) che da circa 3/4 anni la fa da padrone, e permette di guardare film in alta definizione. Blu è il colore del laser utilizzato per leggere il disco che permette di memorizzare informazioni ad una densità superiore a quella possibile con la lunghezza d’onda laser a luce rossa, utilizzata per i dvd. Ovviamente bisogna avere un televisore adatto ad un lettore di blu ray.
Il vhs ha fatto la storia dell’intrattenimento domestico e ha influenzato il modo di vivere di intere generazioni dagli anni ottanta fino ai primi del 2000, ma adesso è un mercato praticamente morto. Il rapporto Univideo 2011 sullo stato dell’Home Entertainment in Italia ci parla di un mercato da 590 milioni di euro, con forte crescita del Blu ray disc. Affari che girano soprattutto grazie a titoli forti. Tuttavia il problema principale di questi supporti sembra essere proprio il costo elevato sia per i dvd che per i blu ray, che si aggira tra i 15 e i 30 euro, unito all’altissima diffusione di siti illegali che permettono di scaricare i film e di altri che permettono di guardare i film in streaming.
La soluzione che potrebbero adottare le Majors per contrastare questo problema è quella di creare in prima persona dei portali che offrano i loro stessi film in streaming. Ma andiamo a conoscere più da vicino queste Majors e poi proviamo ad azzardare una previsione. Negli anni ’30 le più grosse compagnie di Hollywood erano cinque : Paramount, Metro-Goldwyn-Mayer, 20th Century Fox, Warner Bros, RKO Pictures, mentre le Minors erano Columbia, Universal e United artists. Era il tempo del block- booking, del codice Hays, e dell’oligopolio delle Majors. Negli ultimi tempi invece vediamo che grandi progetti possono andar male, e vengono premiati progetti low-budget.
Oggi troviamo tra le Majors: Warner Bros pictures, 20th Century Fox, Paramount pictures, Columbia pictures, Walt Disney pictures/Touchstone pictures, Universal studios, e due mini-majors: Lionsgate e Weinstein company. La crisi della MGM, l’andamento degli Oscar, ci fanno capire che spesso queste grandi case di produzione fanno scelte intempestive e magari poco adeguate a un mercato in cambiamento.
Il modo di guardare i film sta sicuramente cambiando. Le Majors scenderanno in campo? È possibile immaginare portali di queste stesse case di produzione che sviluppino un sistema di streaming? I portali in oggetto dovrebbero offrire, previo un abbonamento mensile, tutti i titoli a disposizione visualizzabili on demand dagli utenti. Un po’ come stanno facendo Sky o Mediaset Premium. I siti in questione dovrebbero supportare la connessione simultanea di milioni di utenti ma credo che visti i colossi coinvolti non ci siano problemi nella realizzazione di qualsiasi tipologia di infrastruttura. Ringrazio Daniele Calise, per il confronto e lo scambio d’opinioni sull’argomento.
Giuseppina De Angelis
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