Il Napoli annienta per quattro a zero il Milan di Mihajlovic, che ha speso ottanta milioni di euro al mercato, lanciando il guanto di sfida al campionato. Mattatore della serata è stato Lorenzo Insigne. Il giocatore ha segnato due reti e regalato l’assist per la prima rete di Allan. Il giocatore ha già siglato cinque reti in questa stagione, eguagliando il suo record. Sacchi al microfono di Mediaset Premium ha dichiarato: Insigne è il giocatore italiano più geniale delle ultime generazioni. Dopo il pareggio per due a due alla terza di campionato nelle successive giornate gli azzurri hanno fatto nove punti su dodici disponibili, solo il Carpi ha resistito. I partenopei hanno segnato in questi ultimi incontri undici reti, con un solo al passivo. La squadra si trova al sesto posto a solo tre punti dal terzo posto, Lazio, sei dal primo posto la Fiorentina. I viola saranno di scena al San Paolo il diciotto ottobre alle ore quindici. Il campionato sarà fermo per la nazionale. Il tecnico Sarri dopo un inizio non proprio esaltante, due punti in tre giornate, ha corretto il tiro. Cambiando modulo dal 4-3-1-2 al 4-3-3 ha fatto esplodere tutto il potenziale offensivo di questa squadra. Ha avuto il coraggio di mettere in panchina il suo pupillo Valdifiori, buona comunque la sua prova in Europa League, per dare le chiavi del centrocampo ad un rinato Jorginho. Ha registrato la difesa, molto più attenta con Hysai e Ghoulam letali come terzini nelle loro sovrapposizioni. Singolare il caso del nuovo arrivato Allan che in centosedici partite con l’Udinese aveva segnato appena una rete mentre sono già tre quelle messe a segno in questo inizio di stagione. Pensare che Sarri dovesse allenare proprio i rossoneri, ma la dirigenza non gradiva in pieno le sue idee politiche, il suo parlare schietto e di seguire il match in tutta e non in giacca e cravatta. Sarri ha dato una nuova mentalità alla squadra, difesa alta, pressing a tutto campo e il ritorno al sorriso di Higuain. La punta argentina sembra aver ritrovato la voglia di giocare, lotta, corre e non s’incupisce più. Adesso gli azzurri devono usare la stessa cattiveria agonistica anche con le cosiddette piccole.
Ciro Florio
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