Anche quest’anno le stelle del Global Festival sono tornate ad illuminare l’isola di Ischia. Per una settimana (dal 10 al 17 luglio), l’isola verde si è trasformata in una succursale di Hollywood. Nella suggestiva cornice dello storico hotel della Regina Isabella di Lacco Ameno – e per l’occasione anche la Villa Colombaia di Luchino Visconti – è sbarcato il meglio dello showbiz internazionale ma anche del cinema di casa nostra. Un mix di talenti nazionali e internazionali, grandi anteprime, faccia a faccia con gli artisti, party esclusivi ma anche tanto impegno verso il sociale. Tutto questo è l’Ischia Global Film & Music Fest, una grande festa del cinema diventata negli anni la kermesse cinematografica più attesa dell’estate italiana. Artefice di questo piccolo miracolo campano è Pascal Vicedomini che ogni anno riesce a portare nel golfo di Napoli i personaggi più in vista dello star system mondiale nonostante i fondi che scarseggiano. “Andiamo avanti per fare grande la Campania, ma senza il sostegno della Regione per la prima volta dopo 7 anni”, dice il patron Vicedomini, fondatore e produttore dell’Ischia Global, che continua: “È incredibile che un evento come il nostro, al quale fanno riferimento moltissime personalità internazionali, non abbia il sostegno della massima istituzione campana, soprattutto proprio quando abbiamo trovato quello del Ministero dei Beni Culturali. Io sono un emigrante napoletano che gira per il mondo e tocco con mano l’ammirazione che fuori si ha per Ischia Global, che organizziamo per dare lustro alla Campania, ma questo dettaglio non è stato colto da tutti.”. Pur non godendo di grandi mezzi, la manifestazione continua a crescere di anno in anno al di là di ogni aspettativa. E a riprova della solidità di questo appuntamento estivo ci sono i tanti arrivi delle star e degli addetti ai lavori che fanno a gara per apportare il proprio contributo propositivo all’evento. Sting, Michael Radford, Mario Martone, Tom Hooper, Kenny Ortega, Paul Haggis, Melissa Leo, Forest Whitaker, Ettore Scola, Eli Roth, Christoph Waltz, Massimo Ghini, Carolina Crescentini sono solo alcuni dei tanti protagonisti giunti sull’isola per partecipare alla IX edizione dell’Ischia Global.
GERARD BUTLER, ATTORE DELL’ANNO TRA MUCCINO E IL SURF. Tante le star del cinema presenti. Ma tra di loro il più atteso e bersagliato da fan e paparazzi è stato l’attore scozzese Gerard Butler di passaggio a Ischia per ricevere l’Actor of the year Award. Reduce dal set di Playing the field, terzo film americano di Gabriele Muccino dove interpreta un ex calciatore scozzese che dopo aver perso soldi e successo cerca di recuperare l’affetto della famiglia, Butler è apparso in gran forma pronto letteralmente a tuffarsi in una nuova avventura cinematografica. In autunno inizierà a girare Mavericks, un surf movie basato sulla storia vera del leggendario surfer Jay Moriarty. I prossimi mesi comunque per Gerard Butler potrebbero segnare finalmente una svolta alla carriera. Due film in uscita Coriolano, adattamento shakespeariano firmato dall’esordiente alla regia Ralph Fiennes e il toccante Machine Gun Preacher che potrebbe finalmente lanciarlo verso una candidatura all’Oscar. In attesa della statuetta dorata l’attore scozzese si consola con l’argenteo cavalluccio marino dell’Ischia Global conquistato sul campo con una brillante ed esilarante imitazione di Gabriele Muccino.
LA SORPRESA TORNATORE. A sorpresa sull’isola verde è sbarcato anche Giuseppe Tornatore. Un blitz di poche ore per incontrare il produttore americano Avi Lerner, che ha già prodotto il terzo film americano di Muccino e con il quale il regista siciliano sta preparando Leningrad. ”Stiamo andando avanti nella preparazione, ma il film si girerà il prossimo anno e io nel frattempo sto lavorando ad un altro progetto che non posso rivelare”. Il Kolossal bellico da oltre 100 milioni di dollari racconterà l’assedio nazista alla città russa oggi nota come San Pietroburgo. E’ un progetto antico destinato ad essere diretto inizialmente da Sergio Leone che morì prima di riuscire a realizzarlo. Così fin dal ’93, tra un film e l’altro, Tornatore si è impegnato a portare sul grande schermo l’eroica resistenza della città russa spingendosi fino a San Pietroburgo per consultare gli archivi storici e parlare con alcuni di quei due milioni e mezzo di eroici cittadini che sopravvissuti agli stenti riuscirono a vincere i nazisti.
MARIO MARTONE VERSO L’OSCAR. Nell’anno in cui l’Italia celebra il 150esimo anniversario della sua Unità, doveroso l’omaggio a “Noi Credevamo”, il film di Mario Martone sul Risorgimento Italiano, che nonostante la scarsa distribuzione al cinema (solo 30 copie), continua a far parlare si sé. Dopo un David di Donatello e il Nastro d’Argento manca il premio più prestigioso, quella statuetta dorata che scaramanzia a parte neanche il regista napoletano sembra disdegnare: “Sono felicissimo che si parli con tanta insistenza di una mia possibile candidatura, ma per adesso non posso che restare in attesa”. Ed è proprio dall’Ischia Global che è partita ufficialmente la campagna a sostegno di “Noi Credevamo” come candidato italiano nella corsa agli Oscar 2012. Il film di Martone è atteso per l’autunno in tv. Prodotto per essere mandato in onda in due puntate sulla rete ammiraglia della Rai, pare ormai certa la sua collocazione nel palinsesto di Rai 3. “A me Rai 3 va benissimo”, spiega Martone. “Sono davvero contento che vi sia questa possibilità, senza alcuno snobismo nei confronti della televisione. Fin da quando l’ho progettato anni fa, infatti, ho sempre considerato questo come un film radical-popolare: radicale per il modo nel quale affronta il Risorgimento, popolare per come intende comunicarlo a quanti più italiani possibile. E mi sembra importante che tanta altra gente possa conoscere un’opera con la quale ho provato a dar voce a coloro che la storia ha dimenticato o relegato sullo sfondo. Quel periodo storico non è fatto solo di scontri diplomatici o movimenti bellici, ma anche di gente comune, tanti ragazzi soprattutto, che dal basso hanno deciso di cambiare le cose”. E ogni riferimento alla situazione italiana e internazionale attuale è puramente casuale. “Noi Credevamo è riuscito ad anticipare un certo spirito dei tempi, che stiamo vivendo da qualche mese a questa parte sulle due sponde del Mediterraneo”.
LIBERTA’ DI ESPRESSIONE PER TUTTI. L’Ischia Global Festival non è solo glamour, frivolezza e star di Hollywood, ma anche un momento serio di riflessione su ciò che accade nel mondo. Da cinque anni a questa parte tra le attività e gli incontri del festival Ischitano grande risalto viene dato al Social Cinema Forum per i diritti umani, un’occasione straordinaria di confronto con gli artisti che quest’anno è stato dedicato all’emergenza artistica e culturale e a quella libertà di espressione troppo spesso mortificata ovunque nel mondo, ma nello specifico in quei paesi del Nord Africa alla ribalta delle recenti cronache. Presieduto dal regista Paul Haggis, presidente dell’associazione benefica Artist for Peace and Justice, il V Social cinema Forum ha visto il coinvolgimento di nomi importanti a partire dall’attrice iraniana Nazanin Boniadi, spoke person di Amnesty International e fortemente impegnata a favore del regista iraniano Jafar Panahi, condannato a sei anni di carcere e al divieto per i prossimi 20 anni di dedicarsi ad ogni attività artistica per aver semplicemente esercitato il suo diritto alla libertà di espressione attraverso il cinema e l’attivismo politico. “Eventi come questo ci danno l’opportunità di raggiungere la massa e diffondere il messaggio dei diritti umani. Noi artisti sappiamo quanto sia importante la libertà di espressione e abbiamo la responsabilità di usare il nostro potere per mostrarlo al mondo”, dice la Boniadi. Gli fa eco la scrittrice israeliana naturalizzata italiana, Rula Jebreal, autrice di Miral che ha ispirato l’omonimo film di Julian Schnabel: “Dare voce ai popoli che lottano per la propria libertà di espressione, ai loro sogni, alle loro speranze, vuol dire che la storia che di solito viene scritta dai vincitori oggi può essere scritta da tutti noi, e soprattutto dai giovani che grazie alla Rete sono riusciti a sovvertire regimi, come in Egitto dove una ribellione popolare partita dal basso ha messo fine ad una dittatura di 30 anni”.
LE ANTEPRIME. Non sono ovviamente mancati i film con un programma ricco di anteprime internazionali rigorosamente in lingua originale. Ad aprire la manifestazione “The Debt”, un thriller firmato da John Madden (Shakespeare in Love) e presentato dal regista proprio un anno fa al Global Fest. Oltre a The Debt, sono stati proiettati in anteprima anche “Drive” del regista fresco di premio a Cannes Nicolas Winding Refn, una nuova versione cinematografica del romanzo di Charlotte Bronte “Jane Eyre” di Cary Joji Fukunaga con una favolosa Mia Wasikowska, il commovente documentario “The Bully Project” di Lee Hirsch, una finestra sul fenomeno del bullismo nella società statunitense e “Bridesmaids” di Paul Feig (in uscita il 19 agosto) il film-fenomeno dell’estate americana, una commedia tutta al femminile che è riuscita a strappare la vetta del boxoffice niente di meno che al film-icona di noi donne, Sex and the city. E poi ancora, una rassegna dei più significativi film dell’ultima stagione cinematografica, a cominciare dal Premio Oscar 2011 Il Discorso del Re fino a Noi Credevamo.
Enrica Raia
Riproduzione Riservata ®